Marcello Tansini
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E' ufficiale: Google si quota in Borsa. E sarà un'operazione con alcune sorprese!

E' ufficiale: oggi Google ha fornito alla Sec (lacommissione che si occupa del controllo della BorsaAmericana) la documentazione necessaria per quotarsi in borsacon una offerta pubblica di acquisto pari a circa 2,7miliardi di dollari. 

Se la cifra verrà confermata quello di Googlesarà il maggior collocamento iniziale delle storiadella società web, in linea con l'attualecapitalizzazione di altri marchi storici del web.
Per richiedere la quotazione Google ha dovuto renderepubblici i propri dati contabili che risultano essere ottimi.Infatti, il primo trimestre di quest' anno si èchiuso con ricavi pari 390 milioni di dollari e profittinetti per 64 milioni con un conseguente utile per azione paria 24 cent, di ben 14 cent superiore all'utile registratonel primo trimestre del 2003. E Google continua a macinareutili da almeno tre esercizi.

I due soci fondatori, i geniali trentenni Larry Page e SergeyBrin, vedono nella collocazione in Borsa una nuova sfida e,fedeli alle loro idee "rivoluzionarie" , hannodeciso di seguire un iter per entrare in Borsa assolutamenteinnovativo.
Infatti le azioni di Google non saranno riservate, come disolito accade in fase di quotazione di una nuovasocietà, ad investitori istituzionali(ossia allegrandi banche), ma attraverso un meccanismo di prenotazionetelefonica e via Internet, tutti potranno prenotare il lorolotto di azioni e indicare a quale prezzo sono disposti adacquistarle.
Ci sarà quindi una vera e propria asta telematica,senza che Google determini a priori il prezzo delle suaazioni che sarà invece deciso dai singoli investitori.

Quindi vediamo che già in fase di quotazione i duefondatori di Google cercano di trasmettere poche, ma chiareidee agli investitori istituzionali: loro due continueranno aprendere le decisioni più importanti, evitandoingessati consigli di amministrazione ed estenuanti riunionitra i soci di maggioranza, ma aprendo invece la lorosocietà ai piccoli investitori che crederanno nel loroprogetto.

Nelle oltre 768 pagine di presentazione della societàper il collocamento e in una lunga lettera di Larry Page eSergey Brin si va anche oltre: non verrà pubblicatonessun rapporto trimestrale per non stressare il managementriducendolo a un "grassone in dieta che sale sullabilancia ogni quarto d'ora" e libertà per idipendenti di dedicare il 20% del loro tempo a progettipersonali fantasiosi e creativi (c'era già prima eresterà dopo l' entrata in Borsa).

Una piccola "chicca": in tutta la presentazione idue soci di Google vengono indicati solo con il nome dibattesimo, senza cognomi, una altra cosa"rivoluzionaria" nel mondo super formaledell'alta finanza.

Ma perchè Google ha deciso di quotarsi in Borsa?

Essenzialmente per due ragioni principali:
1) Google sta continuando a presentare nuovi progetti, tracui l'ultimo in ordine di tempo, quello di Gmail cheregalerà una e-mail gratuito con 1 Giga di spazio web.Tutti questi progetti richiedono forti investimenti el'entrata in Borsa garantirà le nuove risorsenecessarie.

2) C'è anche una ragione burocratica eregolamentare: la Sec prevede che tutte le aziende chesuperano una certa dimensione e base azionaria devonorilasciare una serie di informazioni contabili entro 120giorni dalla fine dell'anno fiscale. Google rientra fraqueste aziende e visto che comunque Google sarebbe costrettaa rivelare i propri dati contabili sul mercato, perchènon quotarsi direttamente?

Ultima domanda: che cosa accadrà una volta che lasocietà sarà quotata in Borsa?
Certamente ci saranno nuove risorse da investire cosaassolutamente necessaria per la realizzazione dei nuoviprogetti, ma non tutto sarà "rose e fiori".

Alcuni analisti ritengono infatti che i due giovani fondatoripotranno incontrare diverse difficoltà nel gestire lanuova situazione che verrà a crearsi con lo sbarco inBorsa del loro gioiello. Il valore di Google saràdeciso minuto per minuto dal prezzo che le azioni avranno inBorsa e le quotazioni del titolo saranno deciseprincipalmente proprio da quelle grandi banche e investitoriistituzionali che Larry Page e Sergey Brin vorrebbero tenerefuori dalla gestione societaria.
Ce la faranno?
Sarebbe la prima volta e forse sarebbe la seconda cosapiù rivoluzionaria (dopo la creazione di Google)realizzata dai due giovani trentenni.