Alessio Pellegrini
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Contenuti di qualità: possono aumentare il ranking SEO?

Analizziamo quali sono i principali problemi che riscontrano i webmaster sull'indicizzazione dei contenuti di qualità prima e dopo il Panda Update.

Quante volte avete letto che nella SEO “content  is king”? Eppure, quasi altrettanto spesso, si leggono in forum dedicati all’ottimizzazione dei siti e al web design messaggi di webmaster frustrati per le visite che non arrivano, nonostante, a loro avviso, sul sito siano pubblicati con regolarità contenuti di qualità, che però non vengono premiati di Google. I problemi in questi casi possono essere diversi, ma spesso rientrano in queste categorie:

  • la qualità riconosciuta dal webmaster è diversa da quella rilevata da Google e/o dagli utenti;
  • si confonde il concetto di qualità con quello di originalità;
  • non è stata definita una content strategy;
  • la qualità, se presente, non è accompagnata dalla SEO.

Insomma, la qualità premia certamente, ma di per sé non è sufficiente. Vediamo quindi di chiarire punto per punto gli errori che vengono più comunemente connessi.

Partiamo dal concetto di qualità. Soprattutto dopo l’arrivo del Panda update, in diversi forum i webmaster americani (i primi ad essere colpiti) si sono lamentati delle “penalizzazioni” inflitte dal nuovo algoritmo Google, asserendo che i loro siti sono pieni di contenuti di qualità. Forse hanno in parte ragione, ma probabilmente partono da un assunto di base non proprio corretto: il concetto stesso di qualità è molto vago, per cui per far rientrare i propri contenuti in questa categoria bisogna probabilmente fare qualche precisazione in più.

A Google, per classificare i tuoi contenuti di qualità, non basta sapere che hai pubblicato molti contenuti, che hai molti link in ingresso, che il tuo dominio è online da diversi anni. Già sarebbe molto diverso parlare di un sito che offre contenuti di alta qualità, di elevata utilità per una categoria ben precisa di utenti, originali e che generano buzz e link spontanei da parte degli utenti. Google stessa ha fornito una serie di indicazioni che dovrebbero aiutare i webmaster a non essere penalizzati dal Panda update, facendo una lista di venti domande che dovrebbero porsi i webmaster per capire se offrono davvero contenuti appetibili da utenti e motori di ricerca. Venti domande che vi faranno capire quanto spesso il contenuto di qualità sia stato banalizzato e frainteso, forse anche per colpa di Google stessa.

Soprattutto in passato, Google ha infatti puntato molto sul concetto di rilevanza, cercando giustamente di far apparire più in alto i risultati più rilevanti per una determinata query. Tuttavia rilevanza non è sempre sinonimo di qualità e utilità, per cui le content farm e diversi webmaster hanno cercato di sfruttare questo punto debole di Google. Il Panda update risolve in buona parte questa debolezza del motore, infliggendo penalizzazioni anche ai contenuti duplicati. Ecco quindi che si potrebbe incorrere in un altro errore: puntare su contenuti originali, associando l’originalità al superamento di test fatti con tool come copyscape e plagiarisma. Ti possono dire in effetti che i contenuti che crei sono originali, ma non dicono nulla sulla loro effettiva utilità per gli utenti.

Un’altra ingenuità che poi mina alla base diversi progetti web, è quello della mancanza di una content strategy. Si dà spesso per scontato che, accumulando articoli, con il tempo Google ci riconosce come fonte affidabile e quindi ci premia. Poteva essere così in passato, ma gli aggiornamenti degli algoritmi consentono a Google di filtrare sempre di più i risultati, premiando ad esempio i contenuti verticali e la tematicità di un sito. Per questo, per diventare una fonte premiata da Google, occorre molto di più che una semplice creazione periodica di contenuti.

Veniamo infine alla SEO: Google nel suo articolo sulla qualità dei contenuti, quasi invita i webmaster a mettere in secondo piano la SEO e gli algoritmi di Google, puntando sulla fruibilità e l’utilità dei propri contenuti. Anche se così fosse, mettere una cosa in secondo piano non significa abbandonarla: se hai preparato una pagina web di alta qualità, dovrà essere tua cura di renderla più facilmente reperibile dai motori e dagli utenti interessati, usando vari accorgimenti SEO anche nei contenuti testuali e in particolare nei titoli.