Federico Riva
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Scegliere il giusto nome a dominio per ottimizzare il proprio sito web

Pochi ancora oggi sanno quanto può essereimportante il nome del proprio sito web e per nomeintendiamo il nome a dominio di secondo livello; per esempio:Google.com, Yahoo.com, Html.it, sono tutti nomi a dominio disecondo livello (i domini di  primo livello sono .com,.net, .biz etc) e una scelta ragionata di un nome a dominiopuò essere veramente un fattore discriminante perdecretare un maggiore o minore successo di un sito web.

I motivi per cui bisogna prestare molta attenzione nellascelta di un nome e dominio sono diversi e possono essereracchiusi nei seguenti:

1)un nome a dominio deve essere attraente per lutentee quando dico attraente intendo dire che deve avere il minornumero di difetti.

a) un difetto grave (tranne poche eccezioni damarketing studies) èleccessivalunghezza;

b) un difetto grave è la difficoltà dimemorizzazione (che spesso prescinde dalla lunghezza);

c) un difetto grave è la possibilità dimistyping, ovverosia la possibilità di nonricordarsi il modo in cui si scrive il nome a dominio, purnoi ricordandoci benissimo il nome. Tipici sono i casi degliinglesismi per nomi a dominio italiani (la doppia o che silegge u) oppure dellinserimento di numeri (just4you), oancora linserimento di trattini (just-for-you).

d) un difetto grave è la mancata presenza neiprincipali domini di primo livello (i suffissi: .com, .it).Acquistare un dominio con suffisso .biz può essereuna buona idea ma solo se già si è proprietaridellestensione .com. In caso contrario gli utenti chericordano il nome (ma non lestensine) tenderanno naturalmentea digitare direttamente nel browser il nome a dominio seguitodallesytensione o dalle estensioni più comuni (il .come il .it per lItalia)

Un nome a dominio deve essere però attraente ancheper le directory e per i motori di ricerca.

Nel caso delle directory (per esempio: DMOZ), normalmente isiti vengono posizionati in ordine alfabetico e quindi, dalmomento che (sempre) i siti che stanno in cima sonopiù cliccati di quelli che stanno al centro o infondo, è ovvio che conviene avere dei siti checomincino per la lettera A o comunque per le prime letteredellalfabeto.

Nel caso dei motori di ricerca, il nome a dominio èancora più importante, dal momento che tutti imotori di ricerca danni un peso importante (anche se èsolo uno fra tanti) al nome a dominio. Per esempio, fra duesiti identici per altre caratteristiche e che vendono vinoonline, è quasi sicuro che sarà privilegiato ilsito che contiene nel nome a dominio la parola vino o vini;questo perché chi ha realizzato i motori di ricerca haritenuto (a torto o a ragione) che nessuno inserirebbe ilnome di un oggetto, di un servizio o di un prodotto in undominio che invece si occupa di tuttaltro (anche se nonè altrettanto vero il contrario ovviamente,perché nel sito Nike.com non è citata néla parola scarpe, né la parola tute da ginnastica. Nonbisogna però eccedere nel seguire questo consiglio eancora una volta per un motivo di naturalezza; un dominio controppi termini, magari separati da trattini, puòessere considerato negativamente dai principali motori diricerca nazionali e internazionali e questo per il sospettoche il proprietario del sito web non voglia tanto favorireuna facile identificazione dei contenuti del sito, quantovoglia esclusivamente piacere ai search engine; oltrea ciò, cè anche da considerare che dominitroppo lunghi (separati appunto da trattini) spessoidentificano un argomento o un prodotto troppo specifico equindi, qualora contengano invece centinaia o migliaia dipagine (come spesso accade) mostrano unintrinsecacontraddizione.

Un dominio molto efficiente, da tutti i punti di vistacitati, è Html.it, che infatti è

1)     breve

2)     facile da ricordare

3)     attinente con i contenuti delsito

4)     attraente per i motori diricerca (nel caso vengano effettuate query che comprendono lakeyword html.).

Anche nel caso della scelta del nome a dominio, cosìcome in tutto ciò che riguarda lindicizzazione e ilposizionamento nei motori di ricerca, è benericordarsi che le pratiche migliori da adottare sono quelleche non estremizzano i dettami di base(over-optimization), rimanendo quindi il piùpossibile vicini a quello che dovrebbe accadere o che faremmose il motore di ricerca non ci fosse. Solo seguendo questosemplice ma validissimo consiglio è possibile otteneredei risultati che durino nel tempo e non incappare inpratica considerate black hat, ovverosia illegittime etendenti esclusivamente a fare un fooling (ovverosia:inganno) dei motori di ricerca per ottenere unavisibilità eccessiva rispetto a quella che simeriterebbe naturalmente.