Federico Riva
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Scegliere il giusto nome a dominio per ottimizzare il proprio sito web (Seconda Parte)

In questa lezione, cercheremo di affrontare un tema a nostroavviso molto importante e, purtroppo, fortementesottovalutato anche da grandi esperti di SEM (SearchEngine Marketing) e SEO (Search EngineOptimization).

Quanto deve essere lungo un nome a dominio?
E meglio avere un nome a dominio lungo o corto?
I domini lunghi sono migliori per i motori di ricerca, masono meno graditi agli utenti?

Largomento è molto interessante perché mettein comunicazione le tecniche di naming (quale nome dare aprodotti, società e servizi) e quelle di SEO(Search Engine Optimization) e SEM (Search EngineMarketing). 

Diciamo subito come già spiegato in una precedentelezione - che per il nome a dominio, la brevitàè senza dubbio una grande qualità. e questoè oggi più valido che in altri tempi e per unasemplice ragione; prima della nascita di Internet, ladecisione di che nome dare a una società, a unprodotto o a un servizio era certamente più semplice;in primo luogo perché nel mondo delloffline ci possonoessere migliaia di società con lo stesso nome e difatto ci sono. Quanti TecnoLab ci sono al mondo? Migliaia. Maquanti TecnoLab.com ci sono al mondo? Soltanto uno,perché per forza di cose i domini debbono essereunivoci.
Il primo problema che deve quindi affrontare chi dàvita a un nuovo sito-società è quello ditrovare un nome a dominio disponibile, una cosa semprepiù difficile ovviamente col passare del tempo; lICANNha cercato di risolvere in parte questo problema aumentandole estensioni di primo livello, ma di fatto con scarsissimosuccesso. I domini .info .name etc. non hanno di certorisolto questo problema perché nessuna personaragionevole e che voglia lavorare seriamente con il Webcomprerebbe mai un dominio .info senza avere a disposizioneanche il .com (come abbiamo già detto). E ormai cosanota che lestensione naturale di Internet è .com(seguita dalla sola estensione nazionale, .it, .es etc.).Comprare tante estensioni (.org, .info, .net etc.) senzaavere a disposizione il .com significa come minimo fareperdere tempo ai propri utenti (che sbaglieranno numerosevolte lestensione e dovranno fare vari tentativi prima ditrovare lestensione giusta) e, nella peggiore (ma non rara)delle ipotesi, portare traffico a un sito concorrente equindi potenzialmente perdere il proprio cliente.

Il web naming, una branca più difficile delnaming

Quindi diciamo subito che la prima regola di un buonnamer (trovare un nome facilmente ricordabile,facilmente scrivibile, difficile da confondersi con altrinomi o privo di ambiguità se letto in altre lingue)viene piano piano ostacolata dal crescente numero diproprietari di domini internet; di fatto, stiamo assistendo aun processo naturale di allungamento dei nomi che paredestinato a durare nel tempo. Molti hanno cercato dirisolvere questo problema con lutilizzo di acronimi, ma,oltre al fatto che gli acronimi spesso sono difficilmenteleggibili, è altrettanto vero che la stessa cosa chevale per i nomi normali vale anche per gli acronimi. Provatevoi stessi a cercare un acronimo libero nellestensione .comche sia composto di quattro lettere. E difficilissimo trovarequalcosa di libero e che possa avere anche un senso per lapropria attività.

E quindi evidente che, pur rimanendo salda la legge chepiù corto è migliore, bisogna altresìabituarsi allidea che col passare del tempo i nomi a dominiodovranno essere sempre più lunghi ed è quindiconsigliabile fare sì che siano sempre piùsemplici, dal momento che la lunghezza di una parola o di unafrase (e quindi di un nome a dominio) è inversamenteproporzionale alla sua capacità di essere ricordata.Se il nome a dominio sarà però memorabile (nelsenso di: facilmente memorizzabile), la lunghezzarappresenterà un problema solo di mistyping daparte dellutente che dovrà scrivere il nome nellabarra degli indirizzi del browser. Facciamo comunque un breveesempio: il dominio omangiquestaminestraosaltidallafinestrasembrerebbe difficile da ricordare, ma di fatto èmolto facile; questo è un modo di dire che tutticonoscono e quindi è difficile pensare che ci sianodei dubbi sulla sequenza di lettere da digitare; sono 39caratteri ma concatenati in una frase facilmente ricordabile.E ovvio che 39 caratteri senza alcun nesso fra loro sarebberoinvece difficili da ricordare. Per esempio:palskdjfhgyturieowwqp9876rtyuoijnbvcdfgt èdifficilissimo da ricordare.

E altresì ovvio che tra i due esempi esistono moltevie di mezzo. Lo sforzo che un buonnamer (colui chesceglie il nome di un sito) deve fare è quello discegliere un dominio che sia facilmente memorizzabile (ma nonridicolo) come il primo e che non sia astruso eincomprensibile come il secondo, una cosa effettivamentesempre più difficile.