Marcello Tansini
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Microsoft vuole acquistare Google. Ma perchè Google dovrebbe accettare?

In questi giorni circola nuovamente una notizia che eragià apparsa circa 2 mesi: Microsoft vorrebbeacquistare Google.

A differenza della scorsa volta, sembra che realmentedirigenti di entrambe le società si siano incontratinegli scorsi mesi, anche se per ora, non sembra essere statapresa nessuna decisione.

La notizia del possibile acquisto coincide anche conl'annuncio di una prossima quotazione di Google sulNasdaq (il listino dei titoli tecnologici Usa).

Legando le 2 notizie, alcuni hanno pensato ad una possibilescalata (ostile o meno) in Borsa realizzata da Microsoft neiconfronti di Google da effettuarsi nei prossimi 2-3 anni. Maè meglio smentire da subito questa ipotesi: Googlepensa di andare in Borsa con al massimo il 20% del capitale;quindi Microsoft al massimo potrebbe acquistare una"piccola" partecipazione non qualificata, mentre ilsogno di Bill Gates sembra quello di controllare interamenteil motorone di ricerca.

Uno scenario che, se si realizzasse, scuoterebbe dallefondamenta gli equilibri del Web, e farebbe impallidirepersino la fusione AOL Time Warner del 1999.

Ma una domanda sorge spontanea: Perchè Google dovrebbecedere le proprie azioni?

Dall'esterno sembrerebbe una mossa assolutamenteillogica. Con la quotazione di una minima parte di proprieazioni, Google dovrebbe ricevere 2 miliardi di dollari e lastessa società naviga già in buone acque alivello di bilanci.
Inoltre, le prospettive di fatturato e di crescita neiprossimi anni sono ottime, in quanto il settore dei motori diricerca sembra uno dei pochi davvero in grado di fare utilionline con la pubblicità legata all'acquisto dikeywords e Google, nonostante le recenti acquisizioni diYahoo (che controlla il network pubblicitario Overture, cheinserisce sponsor link in motori di importanza mondiale comeAltavista, Yahoo e MSN) è davvero il numero uno, conun brand che è paragonabile, negli Usa, a quello dellaCoca-Cola.

L'unica cosa che potrebbe far cedere Google alle"lusinghe" di Bill Gates sono i soldi: tanti,maledetti e subito!

Esempi di queste storie, se ne possono ricordare a decine:gli stessi "ragazzi terribili" di Yahoo o diNetscape hanno ceduto i loro portali/software a grandicapital ventures e multinazionali nel quadriennio compresotra il 1996-2000. Ma erano anni diversi, in cui leprospettive di Internet e di quello che avrebbe fatto davverobusiness in Rete non erano assolutamente delineate.

Attualmente invece sono convinto che se si chiedesse a chiopera nel nostro settore (i pochi rimasti), dove vorrestilavorare nei prossimi 10 anni con relativatranquillità e prospettive di sicura crescita, il nomedi Google (e poi Yahoo) sarebbero sicuramente tra i primi.

Diciamo la verità.

Microsoft si rende conto che forse nei primi anni ha snobbatotroppo Internet, non investendo in un settore come quello deimotori di ricerca che non solo avrà un successopraticamente certo nei prossimi anni a livello economico, mache indirizzerà il traffico mondiale e, quindi, ancheindirettamente gli acquisti e consumi di un sempre maggiornumero di persone in tutto il mondo.

Microsoft rischia (al contrario dei PC che hanno quasi tuttiWindows) di perdere una posizione privilegiata nella gestionedi quelli che saranno i gangli nevralgici della Rete checontinuando a crescere renderà sempre piùdifficile al navigatore medio reperire le informazioni chedesidera.

I motori di ricerca avranno dunque l'essenziale compitodi fare ordine in tutti gli aspetti del web, anche quellipiù business oriented, per esempiodell'e-commerce.

Non è un caso che Google, e ultimamente Yahoo, abbianoaperto dei siti di comparazione prezzi, dove i siti die-commerce possono promuovere i loro prodotti.

Certo le informazioni che si trovano, dovranno essere sempreobiettive e il più possibile precise, e Google sembra,per il momento, rispettare al massimo queste esigenze ditrasparenze e di rispetto nei confronti dei suoi utenti chenon devono essere ingannati da spot fasulli (vedi ladecisione di Google di chiedere la massima serietà etrasparenza ai suoi sponsor che promuovevano dialer) e devonosempre trovare ciò che effettivamente cercano.

A questo punto a Microsoft rimangono tre strade: fare unproprio motore di ricerca con spese assolutamente ingenti direalizzazione e promozione, in parte sfruttando i suoisoftware giù diffusissimi come Explorer, Msn Messanger, lo stesso Windows e Office e andare a sfidare nel prossimodecennio Google e Yahoo; creare una partnership esclusiva conGoogle realizzando un legame il più possibileinscindibile tra le due realtà; Acquistare Google.

Quest'ultima ipotesi (ripeto: se i bilanci di Google sonocosì' buoni come appaiono dall'esterno) sembraimpraticabile. 
Più probabile appare la prima strada o al massimo laseconda, che avrebbe , però, soprattutto benefici perMicrosoft, mentre per Google i vantaggi all'apparenzasembrerebbero minimi.