L'obesità telematica: una malattia dei siti Internet
L'obesità è un fenomeno che caratterizza inmodo sempre più preoccupante le opulentesocietà occidentali. Non c'è filmato che cigiunga dagli Stati Uniti che non mostri giganteschipoliziotti, faticosamente all'opera contro il crimine,inguainati in divise che minacciano di esplodere da unmomento all'altro. Ormai tutti i telegiornali non fannoche ricordarci la necessità di controllareattentamente il peso e l'alimentazione. E' uncontinuo appello alle diete, allo sport, allanecessità di salvaguardare la salute.
Tutto giustissimo. Ma chi l'avrebbe detto che puòesistere anche una forma di obesità telematica? E delresto come potremmo definire – se non obesa - una homepage che impiega per essere caricata completamente, su unmodem da 28.8 Kbs, un tempo circa 12 volte superiore allasoglia media d'irritabilità dell'utente?
La home page in questione è quella della Gazzettadello Sport (http://www.gazzetta.it) e il suo“peso” - riportato nella tabella qui di seguito,insieme con i pesi di altri importanti portali orizzontali everticali - è stato calcolato sommando ai Kb del fileHTML i Kb di tutti gli altri file richiamati dal codice inesso contenuto: file grafici (GIF, JPG), fogli di stile(CSS), Javascript (JS), animazioni Flash (SWF), oggettipubblicitari (in genere file HTML, inseriti tramitel'elemento IFRAME, che richiamano banner grafici da altrisiti collegati).
Sono considerati solo ed esclusivamente i file che servono aformare il contenuto della home page: non èperciò compresa nel calcolo alcuna pagina esterna, chesia richiamata da link ipertestuali presenti nella home.
Il tempo di caricamento della pagina è poi calcolatosuddividendo il peso totale per la velocità del modemdi riferimento (28.800 Kb/s equivalgono a 3600 byte alsecondo, posto a fini pratici un rapporto 1/1 tra baud e bit)e aggiungendo infine mezzo secondo per ogni altro filecollegato. Questo mezzo secondo per file rappresenta il tempomedio di risposta di un server HTTP ed è il valoreadoperato anche da strumenti software appositamente dedicatialla valutazione dell'accessibilità, quali Bobby3.2 della Cast (http://www.cast.org/bobby).Tra l'altro, mezzo secondo è un valoreottimistico, considerando che questo tempo puòdilatarsi di molto nelle ore di punta o quando la risorsarichiamata non è sul server a cui appartiene la paginavisualizzata, come è spesso il caso dei bannerpubblicitari.
HOME PAGE PORTALI: DIMENSIONI E TEMPO DICARICAMENTO (tutte le home page della tabella sono state prelevatela sera del 3/6/2001) | ||||||
Sito | Home (Kb) | Immagini | Altro (CSS, JS, Flash, iframe) | File totali | Peso totale in Kb | Tempo di download a 28.8 Kbs |
Gazzetta dello Sport | 82 | 94 (157 Kb) | 4 (24 Kb) | 99 | 262 | 124,02 sec. |
Corriere della Sera | 133 | 50 (52 Kb) | 8 (58 Kb) | 59 | 242 | 98,33 sec. |
RAI.it | 47 | 74 (77 Kb) | 9 (42 Kb) | 84 | 165 | 94,93 sec. |
CNN.com | 58 | 35 (131 Kb) | 4 (57 Kb) | 40 | 242 | 88,83 sec. |
Jumpy | 55 | 24 (21 Kb) | 11 (155 Kb) | 36 | 230 | 83,42 sec. |
Ministero Interno | 71 | 60 (89 Kb) | 4 (6 Kb) | 65 | 164 | 79,14 sec. |
Mediaset Online | 40 | 34 (61 Kb) | 13 (79 Kb) | 48 | 180 | 75,20 sec. |
Kataweb | 72 | 54 (32 Kb) | 11 (43 Kb) | 66 | 145 | 72,24 sec. |
Camera Deputati | 42 (3 frame) | 44 (106) | 1 (3 Kb) | 49 | 150 | 67,16 sec. |
Il Nuovo | 58 | 41 (66 Kb) | 2 (23 Kb) | 44 | 146 | 63,52 sec. |
CNN Italia | 58 | 25 (39 Kb) | 6 (53 Kb) | 32 | 148 | 58,09 sec. |
Repubblica.it | 46 | 27 (42 Kb) | 10 (25 Kb) | 39 | 121 | 53,91 sec. |
CiaoWeb | 37 | 24 (31 Kb) | 11 (39 Kb) | 36 | 108 | 48,72 sec. |
Italia On line | 56 | 26 (46 Kb) | 2 (9 Kb) | 29 | 109 | 45,50 sec. |
Tiscali | 55 | 29 (48 Kb) | 1 (4 Kb) | 31 | 105 | 45,36 sec. |
TgCom | 34 | 24 (40 Kb) | 7 (30 Kb) | 32 | 102 | 45,01 sec. |
Terra (Spagna) | 38 | 42 (17 Kb) | 1 (2 Kb) | 44 | 56 | 37,92 sec. |
BBC (UK) | 31 | 32 (31 Kb) | -- | 33 | 62 | 34,13 sec. |
Virgilio | 29 | 8 (8 Kb) | 2 (4 Kb) | 11 | 41 | 17,16 sec. |
Yahoo! Italia | 25 | 6 (13 Kb) | -- | 7 | 38 | 14,30 sec. |
La prima obiezione che potrebbe sorgere dalla lettura diquesta tabella è: perché prendere comeriferimento la velocità di un modem da 28.8 Kbs, vistoche la maggioranza degli utenti adopera – o dovrebbeadoperare – modem da 56.6? Perché? Beh, per unaforma di democrazia, innanzitutto! Chi l’ha detto cheproprio gli utenti meno dotati in termini di attrezzaturedebbano essere i più discriminati? Esistono moltepiù persone di quante normalmente gli sviluppatori disiti suppongano, che si collegano ad Internet attraversocomputer obsoleti, modem lenti, sistemi di navigazioneparticolari, quali ad esempio quelli progettati perfronteggiare specifiche disabilità.
Insomma, la domanda che andrebbe rivolta agli sviluppatori– non solo del sito della Gazzetta, naturalmente, ma dimolti altri siti con analoghe caratteristiche - è:perché allestire una home page che richiede, ad unutente che possiede un modem non proprio recentissimo, dueminuti buoni di attesa perché il caricamento dellapagina sia completato?
Seconda possibile obiezione: chi l’ha detto che diecisecondi sono il tempo limite oltre il quale il navigatore inattesa perde attenzione, concentrazione, interesse e cominciaad irritarsi? Esistono vari studi in materia. Per chi fosseinteressato al problema, un punto di partenza potrebbe essereun breve articolo di Jakob Nielsen , guru internazionalmentericonosciuto della filosofia dell’usabilità,disponbile on line ad http://www.useit.com/alertbox/sizelimits.html.Ma in realtà il lettore interessato si aspetterebbe dipoter visualizzare la pagina richiamata più o meno dasubito, attendendo non più di un secondo in tutto. Ilche, visti i dati nella tabella sopra, è oggi comeoggi pura utopia…
Le lunghe attese, del resto, sono solo una parte delproblema. La gara tra gli sviluppatori, a chi rende semprepiù dinamica e ricca di funzioni la propria home page,sta portando ad una proliferazione di soluzioni ben pocoaccessibili, che richiedono, da un lato, la creazione di uncodice molto complesso, comprendente funzioni ad hoc perciascuno dei principali browser (con relativo appesantimentodelle pagine), dall’altro utenti sempre aggiornati,immediatamente pronti a scaricare l’ultima versione inlinea di browser e plug-in.
E chi non ha il tempo, le conoscenze o la possibilitàdi aggiornarsi? Peggio per lui. Si va dagli errori javascriptpiù comuni, che capitano anche a chi usa browser diultima generazione (vedi immagine qui sotto),all’impossibilità completa di caricare la paginaper chi usa browser di vecchia generazione: sfido chiunque,ad esempio, a visualizzare in modo comprensibile la home pagedella Gazzetta dello Sport o di TGCom con NCSA Mosaic 3.0.
Come se non bastasse l’ingolfamento di link, immagini emenu sulla home page, molti siti – non sapendopiù dove posizionare gli annunci – fannocomparire dei contenuti satellite in apposite finestre“volanti”, che si aprono durante il caricamentodella home nella finestra principale del browser,sovrapponendosi ad essa sullo schermo (vedi immagine sotto,tratta da “Il Nuovo”). Tale soluzione,però, non solo risulta fastidiosissima per moltiutenti normodotati - so di persone che mettono nella proprialista nera tutti i siti che aprono in modo automatico lecosiddette finestre pop-up -, ma è sconsigliabileproprio in termini di accessibilità: vi sono infattibrowser per ciechi che non sono in grado di comunicareall’utente il fatto che vi è sullo schermo unanuova finestra, il cui contenuto è associato alcontenuto della finestra principale. Perché glisviluppatori non tengono conto di ciò?
Inutile continuare con gli esempi. Si tratta di una filosofiagenerale, di cui Internet è solo una parte, una delletante manifestazioni. Si cerca l’effetto speciale, ildi più, l’extra, la somma delle stimolazioni, ein questa ricerca spasmodica si perde di vista lafacilità di reperimento dei contenuti, la chiarezzadei testi, l’eleganza formale e, soprattutto, ildiritto di tutti ad usufruire delle informazioni veicolatevia Internet. Nella tabella sopra riportata, due motori diricerca – Yahoo e Virgilio – sembrano, tra tuttii siti esaminati, i più vicini ad una filosofia chetenga veramente conto della facilità d’uso e deldiritto democratico a fruire dell’informazione. Ciauguriamo che altri portali importanti decidano di rifarsiall’esempio di Yahoo e di Virgilio: cioè che nonsempre il troppo è meglio e che spesso l’effettospeciale ha di speciale soprattutto la frustrazione di chinon riesce a trovare rapidamente le informazioni che stacercando.
Mi chiedo: è davvero necessario costringere unappassionato di calcio ad acquistare un Pentium III, unascheda video AGP, ad installare l’ultimo browser el’ultimo plug-in, a scaricare almeno due megabyte ditesto e di immagini, a navigare 18 minuti, prima di arrivarefinalmente all’informazione tanto agognata: A CHE ORACOMINCIA STASERA LA PARTITA DELL’ITALIAAAAA??????