Marcello Tansini
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Internet fa schifo in Italia

La situazione di internet in Italia peggiora invece che migliorare. La qualità editoriale, lo scarso rispetto delle competenze giornalistiche e non, sono arrivati ad un punto di non ritorno. Cosa si può fare per migliorare la situazione? E Google?

Internet in Italia fa schifo: una frase dura che vuole colpire l'attenzione del lettore come ogni buon titolo di news o articolo che si rispetti.

Ed è proprio dell'editoria italiana online, su cui voglio riflettere con voi con questo video o ancora meglio dell'intero ecosistema dell'informazione Internet in Italia ( e non solo ).

Un sistema fatto di articoli duplicati, da pagine di 2-3 righe che rimandando ad altre pagine, da titoli che nulla hanno a che fare con i contenuti di quello che il lettore troverà effettivamente in quella pagina, il continuo rincorrere a cercare le prime posizioni su Google News falsando gli orari di uscita dei pezzi e con tanti altri piccoli trucchi. L'obiettivo è fare visite, impressions...sembra che siamo tornati indietro agli inizi di internet dove non contava la qualità ma avere solo visite o per meglio ( che pur sempre è importante ) dire ancora impression ( visualizzazioni ) anche con i refresh autmatici della pagina ogni 20 secondi che sono tornati di nuove in auge anche sui grandi giornali italiani!

Internet fa schifo in Italia ( e non solo ) per interi siti e sistemi di siti che linkano a blog e siti personali fungendo come aggregatori di news per poter portare a casa con il minimo sforzo il massimo traffico e i conseguenti ricavi.

E cosa dire anche delle società più serie, con capitali importanti, anche quotate in Borsa, che pagano una miseria chi produce i contenuti o cercano volontari per farlo in cambio di visibilità. Ovviamente senza pagare un centesimo.

Lo stesso ragionamento che abbiamo sentito fare da importanti editori ai propri giornalisti, professionisti di tutto rispetto che vengono pagati per gli articoli sulla vecchia e cara carta, ma che devono scrivere online gratis e anzi, devono pure ringraziare, visto il palcoscenico di milioni di visitatori che gli viene dato.

Senza dimenticare che se attualmente cerchiamo di confrontare un prodotto prima di acquistarlo, troviamo i comparatori di prezzo, perchè è diventato un miraggio per la nostra piccola italietta di internet, avere un prodotto in prova anche se la prova vale più ( e in prospettiva varrò sempre di più ) di migliaia di euro di pubblicità su riviste, giornali, radio e tv ( che ci vogliono anche essi per carità ).

Chissà perchè la prova di un prodotto e non il semplice comunicato stampa nell'information tecnology anglossasone ( ma cito l'ict perchè lo conosco bene ) è un piacere, non un dovere mal o non fatto del tutto, e non un regalo o un favore come in Italia dove viene dato e concesso solo se si conosce l'esperto di turno che si è sicuri parlerà bene del "prodotto-regalo" che gentilmente gli è stato offerto.

Meglio fare il viral marketing, con commenti mascherati e con link a cosa si vuole pubblicizzare. Evviva il viral marketing, il buzz marketing e così ci è stato tolto lo spazio anche per fare dei ragionamenti sensati nello spazio dei commenti per i lettori che spesso vengono anche cassati ( soprattutto ) dai grandi giornali se contentono un link esterno che può confutare quello che è scritto o anche solo completarlo.

L'autoreferenzialità nell'editoria italiana è assoluta: mai linkare un blog, un sito o articolo che ha dato per la prima la notizia, completamente il contrario alla stessa filosofia con i quali sono nati i link sul web ( per arrichirre l'informazione e dare ulteriori fonti ) e che vengono liberamente e giustamente usati dai siti esteri.

Chi ci può salvare da tutto questo? Ancora una volta Google che se modificherà realmente i suoi algortimi andrà a premiare davvero i contenuti di qualità e non le semplici content farm.

Altrimenti Internet, soprattutto in Italia, sarà solo Facebook. Ma Internet non può e non deve esssere solo un social network seppur importante e divertente.

Vi lascio al video dove approfondisco con esempi e anedotti le cose scritte fin qui. E aspetto anche i vostri commenti (non solo positivi).



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Ci sono 32 commenti
GiovanniNapoletano
EFFETTIVAMENTE HAI RAGIONE!
non dovrei lamentarmi in quanto il sito del mio server vieni mensionato 4-5 volte tra le ricerche di google,
ma per quanto riguarda php/html/hml5/css anche parlando in fatto di guide in LUA e molto altro son in ribasso per quanto riguarda l'italia.
senza parlare degli open source!

fuscogemail
Internet e' connessione ITALIANA fa schifo e pura sacrosanta verita' non sono ne editore ne giornalista ma un comune utente di internet ,vero le tue osservazioni sulle notizie ,ma credo che il marketing di rete lo vogliono cosi senza impegnarsi piu' di tanto .Vero anche che internet in altri paesi funziona molto meglio soprattutto nei paesi a rischio di mguerre la si che funziona ,ma in italia regna da qualche decennio come dico io, la dittattura democratica dove solo chi a potere manipola tutto e tutti anche la liberta' diella rete scusate ma cerco di esprimermi cosi' F. Gennaro

ElvioRossi
Hai perfettamente ragione, quindi approvo e condivido. Anche se tempo fa contestavo proprio Sua Eccellenza Google perché i controlli che applica sono fin troppo semplici da raggirare, al punto che viene valutato molto di più chi applica matematicamente le regole che piacciono a suoi algoritmi che chi lavora costantemente ed immette contenuti interessanti e non copiati. http://www.stampolampo.it/dblog/articolo.asp?articolo=586

newsgun
Marcello, ho apprezzato molto la tua esternazione, la condivido e, anzi, mi ha stimolato a esprimermi a mia volta. Ti segnalo l'URL in cui l'ho fatto, mi piacerebbe sapere se sei d'accordo anche con me: http://nbtimes.it/?p=10927
Un saluto e buon lavoro.
Marco Valerio Principato

GianlucaCappellato
grazie per l'accurata e puntuale analisi dell'italia dell'editoria on line. condivido gran parte delle sue osservazioni. come in web 2.0 insegna, tuttavia, credo che il punto focale sia la specializzazione , la cara e "vecchia" nicchia di mercato (definita con l'avvento del marketing in italia. è a quel mondo che deve riferirsi la nuova editoria. a quei 10.000 iscritti al portale della maratona (per capire quando è meglio riposare), ai quei 5000 fans della storia in rete (che discutono su pico della mirandola), agli appassionati di polo, e cosi via... il confronto, la critica e l'indipendenza editoriale affiancati alla specializzazione permettono di garantire un prodotto editoriale interessante. il rovescio della medaglia, e qui dobbiamo essere più tolleranti, viene rappresentato da scarsi budget e le risorse a volte seguono più la creatività che un modello di business.

jarilialia
Priprio un bel articolo, concordo in pieno con tutto, perfino io nel mio piccolo mi sono accorto che quando cerco qualcosa in google sempre articoli sono FAKE ( fasulli ), ti mandano a pubblicità o in siti a pagamento dove poi anche pagando l'abbonamento non hai quello che cercavi ( ho provato volte di persona ) e secondo me la situazione va sempre peggiorando, nell' ultimo anno tutta la prima pagina di google, spesso, è una bufala ..... ora vorrei sapere se noi utenti finali possiamo fare qualcosa di concreto ? O almeno se c'è un sistema per ovviare al problema ? magari cambiando motore di ricerca ? purtroppo mi sono accorto che è diventato difficile anche solo esprimere la propia opinione su un sito, perchè ormai quasi tutti i commenti sono soggetti a moderazione che di norma vuol dire eliminare i commenti sconvenienti ( anche minimanente ), quindi come fare per mantenere almeno la rete sana ? ...ormai in Italia tutto funziona alla rovescia o in maniera pilotata da pochi potenti, viviamo in una pubblicità, almeno in rete vorrei che ci fosse una struttura onesta, equa e sopratutto alla portata di tutti . Comunque io sono convinto che non sia una casualità la scarsa efficenza di internet, ma penso che ci sia un' interesse a farlo rimanere uno strumento secondario il possibile ! .... hai descritto un problema che tocca le fondamenta della rete e che potrebbe determinare il futuro del nostro sapere, complimenti .

franco muzzi fox
Faccio fatica ad immaginare (purtroppo) che in un'Italia dove il nichilismo e l'abuso di potere sono diventati "norma", possa esserci un internet efficente, funzionale e "sincero". Noi siamo quel che siamo,... intendo dire collettivamente. Il profano demonizza internet perchè lo sente nominare dalla tv sempre e solo associato a cose da cronaca nera e dintorni... ma siccome tutti siamo profani in qualcosa, corriamo il rischio di commettere lo stesso errore.
L'errore che vorrei segnalarti, ed è un errore di non poco conto, per chi scrive articoli o fa interventi basandosi sulle proprie competenze, è cioè che quando dici "internet fa schifo" mi fai pensare a chi parlando degli omicidi che vengono commessi tutti i giorni, risolve la cosa dicendo "le pistole sono criminali". Internet, come la pistola, è solo un mezzo. Quindi è l'abuso del mezzo, l'abusatore del mezzo, la strumentalizzazione del mezzo, che andrebbe messa in osservazione. Tu lo hai fatto, e pure bene, ma sbagli nel dire "internet fa schifo"... potresti dire "internet è abusata", "internet è sovraffollata"... ma che internet faccia schifo è eticamente sbagliato. Se il clero è farcito di preti pedofili, dobbiamo mettere sotto osservazione la pedofilia, i preti e se è il caso anche il vaticano, ma non dobbiamo mai dire "Dio fa schifo". Dio non c'entra nulla con le malattie e le frustrazioni dei preti, così come internet, che è il mezzo attraverso il quale possiamo anche avere la fortuna di incontrare persone interessanti come te, non andrebbe mai confuso con "quei personaggi" o "quelle multinazionali" che barano con le modalità che tu hai descritto così egregiamente.
Sappiamo benissimo che internet non può fare schifo, se solo pensiamo che cosa ha portato nei paesi del nord africa in questi ultimi anni. La rivoluzione a cui stiamo assistendo parte sicuramente dai socialnetwork dai bloggers, dai chatters e dai forum di discussione... e oserei dire che persino da noi, che siamo un paese più opulento e vecchio, internet sta portando rivoluzione... certo non intendo in style robespierre, ma tutto il costume, gli orientamenti, le modalità, gli stili relazionali, tutto sta cambiando... Certo potrebbe farlo meglio se al potere avessimo non delle mummie ignoranti e saccenti, ma, oserei dire, che NONOSTANTE QUESTI FIGURI, internet è diventato il modus comunicandi prescelto dalle masse... e così come i preti son dovuti scendere dai loro pulpiti per fare spazio ai telegiornali, ora sono le tv e i giornali a dover scendere dal pulpito per fare spazio ad internet... e se ancora ci rimangono è solo perchè, grazie a leggi ad-personam (giuridica) si sono garantiti soldi a palate presi dalle tasche di noi tutti (sappiamo cos'è il contributo elettorale e il finanziamento fatto ai giornali). Persino Grillo predica bene e razzola male. Lui che è passato dallo sfasciare un computer ad ogni spettacolo, demonizzandolo e invitando la gente a starne alla larga, per poi ritrovarsi coinvolto coi Casaleggio in un businness enorme dove non solo smetteva di spaccare i computers, ma addirittura ad ogni rara apparizione criticava i vecchi della politica (mummie) dicendo frasi ad effetto tipo "...ma cosa sanno loro cos'è un open source!?"... Pensa che io sul suo blog l'ho invitato a smettere di ripetere "open source", perchè chiunque avesse un minimo di competenza di informatica aveva già capito che lui oltre quella parola non sapeva niente! Sta di fatto che da 3 anni sono bannato dal blog di Grillo... e anche quando scrivo da utente anonimo, i miei commenti vengono puntualmente rimossi. Ecco... era questo che volevo dirti... non è internet a fare schifo... io, come te presumo, amo internet e ci lavoro e ci "gioco" molto (nel senso di intrattenimento e non di poker online ok? ^_^)... se devo usare la parola schifo, penso a tutti quelli che, grillo compreso, parlano bene e razzolano male (mi ricorda una categoria che una volta stava sul pulpito ^_^)... Internet, NONOSTANTE QUESTA IMMONDIZIA, è destinata a diventare una rete "telepatica". A tutti noi è dato modo di "percepire il mondo". Complimenti per la tua utilissima e competente esternazione e, se puoi, perdona il mio dilungarmi solo per affermare che dire "internet fa schifo" potrebbe favorire solo coloro che sperano che la gente finisca per credere proprio questo... e quindi magari, imbavagliarla completamente. Un abbraccio.
Franco muzzi

marcellotansini
ciao a tutti,

sono Marcello. Prima di tutto vi volevo ringraziare per i vostri commenti, tutti molto costruttivi e del giro che questo artiolo-video ha fatto nel web grazie sia alla forza di webmasterpoint.org :)) ma anche agli inserimenti sui vostri siti, blog e sgnalazione twitter e facebook... tramite questo video ho anche avuto modo di conoscere persone nuove e interessanti e riparlare altrettanto ninteressanti:)) che già conoscevo.
A qualcuno non ha fatto piacer questo video, ma insomma... i soliti parrucconi come direbbe qualcuno:))

Qualcuno mi ha detto: e la risposta? Come facciamo a miglioare Internet? Tu accussi e poi non lo dici.
Fai solo retorica?

Una prima brevissima risposta l'ho scritta qui con tanto di nomi e cognomi, tanto per non sbagliare :))
http://www.webmasterpoint.org/news/internet-in-italia-fa-schifo-un-esempio-di-risposta-e-il-quotidianopiemonteseit_p40098.html

Tutti i vostri commenti sono sempre accetti e vi ringrazio, anche dell'articoletto che ho linkato una riga fa:)

Adesso sto pensando ad un nuovo articolo/video denuncia su una cosa che mi sta molto a cuore, ma persino il mio "socio" Lorenzo non è che sia molto dell'idea di lanciare un altro sasso nello stagno... ma ovviamente lo si farà nei modi e nei tempi debiti :)))

Ciao!

Marcello Tansini

AlessandroBottai
buongiorno Marcello,
grazie per lo straordinario spunto di riflessione, che mi trova assolutamente d'accordo.
Credo però che i veri cambiamenti debbano partire dal basso, ossia - in questo caso - dall'utenza.
Mi spiego meglio: devono essere gli utenti a premiare i contenuti migliori. All'Estero la cosa funziona meglio perché sono i "consumatori" che non si fanno fregare: nessuno ti vieta di pubblicare un sito schifoso, ma di certo nessuno ti viene a visitare, e quindi il mercato non ti premia.
Siamo sempre lì: in un sistema democratico nessuno può impedire - se non il buongusto - a un imprenditore pluri-inquisito di candidarsi alle elezioni il filtro - in assenza di buongusto - lo dovrebbe esercitare l'elettorato.
Diciamo più in generale che in Italia abbiamo un problema di qualità: qualità del mercato, qualità dell'elettorato, qualità dei consumatori, e quindi qualità della dirigenza, della rappresentanza politica, etc. etc.
Non salvo nessuno da questa valutazione, per cui - non vorrei essere frainteso - non ce l'ho con lo schieramento di governo o con l'opposizione: diciamo con entrambi, in quanto sono tutti il prodotto di questa "mancanza di qualità".
La responsabilità di questa situazione è ovviamente nostra: ogni qualvolta anteponiamo il nostro piccolo interesse personale all'interesse del "sistema", o peggio, ogni volta che il nostro piccolo interesse personale è smaccatamente in contrasto con l'interesse della collettività, siamo direttamente responsabili. E questo si manifesta in tante cose piccole e grandi, anche nella quotidianità: a partire da quando scriviamo un contenuto solo pensando al posizionamento e non alla qualità, come tu segnali e tanto per riferirci a noi stessi, fino a quando non andiamo a votare alle elezioni, a quando non partecipiamo a una manifestazione pur condividendone le motivazioni, a quando consumiamo un prodotto spinti dalla pigrizia o dal trend anche se sappiamo che l'azienda produttrice è una carogna, fino a quando parcheggiamo la macchina in doppia fila (vivo a Roma, so di cosa parlo) ostruendo il traffico.
Ogni volta che non applichiamo il nostro "senso civico", contribuiamo ad alimentare questa situazione. Possiamo chiamarlo anche "senso di responsabilità" verso l'ecosistema: ormai dovrebbe assodato il concetto che - all'interno di qualsiasi sistema - ogni elemento sta bene se stanno bene anche gli altri non posso essere felice se intorno a me tutti crepano di fame, anche se io al contrario mangio come un maiale.
Mi fermo qui, non è questa la sede per un dibattito sull'etica. Concludo solo dicendo - e spero tanto che sembri una banalità - che il cambiamento deve partire dal comportamento individuale di ognuno di noi, dal nostro impegno a creare intorno a noi un microcosmo di qualità: la qualità dell'ecosistema in cui viviamo - che sia la città, l'Italia o il Pianeta - è solo la somma dei nostri microcosmi individuali.

PaoloOliverio
Dopo la tv spazzatura anche internet fa pensare che di fronte a questa grande offerta di spazzatura ci sia anche una sempre crescente domanda.

Sinceramente in giro vedo solo titoli e articoli poveri di contenuti ma ricchi di effetto flame e gossip dove si tende solo ad innesca la sequenza di "autocontenuti" di cui si parla anche in questo video per sopperire alla mancanza di qualcosa di realmente interessante.

Infondo è un minimo investimento rispetto a quello necessario per scrivere articoli basati sui contenuti.
Lo scandalo è che tutto sta mutando in un grosso social network dove l'utente medio è usufruitore e produttore di spazzatura,e l'editore guadagna offrendo all' utente la possibilità di scialacquare un ammontare semiinfinito di risorse che potrebbero essere usate in modo piu' probo.

Cio non sta comunque a sinigicare che l'utente sia minimamente protagonista, ma anzi, è sempre più succube di un miliardo di informazioni inutili atte disorientarlo e distrarlo dal resto per concentrarsi solo ed esclusivamente sulla pubblicità alla quale contribuisce aggratis con i suoi contenuti unici i suoi mi piace i suoi retweet etc.

Atri produttori di spazzatura sono tutti quelli che affascinati dal "facile" guadagno sponsorizzato a destra e sinistra mettono su siti pietosi di informazioni atte a supportare dal piu' classico referral a vere e proprie catene di Sant'Antonio.Sebbene non raggiungeranno mai il payout in alcuno di questi servizi di "guadagno facile" fanno tutti estremamente bene il loro dovere di creare spazzatura, svalorizzare internet e consumare risorse.

Altra cosa che manca su internet è la sana concorrenza, che proprio a causa della mancanza di meritocrazia tende ad abbissare chi è piu' meritevole, ma che non ha il modo e tempo per affermarsi.

Io sono convinto che la qualità alla lunga paga, il problema è come fare a resistere a lungo in questo contesto perseguendo solo ed esclusivamente la strada dell' informazione di qualità, quando come giustamente evidenziato in questo video nessuno ha voglia di investire su questo, dato che è molto piu' comodo , meno rischioso e remunerativo investire sullo schifo.

Detto questo vorrei spezzare una lancia per internet che a volte anche grazie a siti come questo riesce ad essere un filo piu' culturale e meno di parte rispetto alla tv che è di un amarezza che fa sorridere per non piangere.

waltervannini
Concordo in pieno. Dico le stesse cose da anni, e ogni tanto quasi mi prende lo scoramento. E invece bisogna insistere e non perdere la capacità di indignarsi. Senza di quella, persino Italia.it sarebbe passato in silenzio.
E' vero, c'è tuttora e continua a sifonare soldi. Ma almeno non con il nostro beneplacito.
Continuiamo a spiegarlo, perché certe cose fanno schifo. Prima o poi riusciremo a fare i conti.

StefanoVenuti
Hai perfettamente ragione!
Lo schifo viaggia su due filoni: uno di infrastruttura e uno di contenuti
per l'infrastruttura dobbiamo fare preessione sui nostri governanti (sindaci, regioni e stato)
mentre per i contenuti dobbiamo essere noi che FACCIAMO internet a scrivere, fotografare e filmare ... se tutti continuano a fare copia e incolla o meglio copia, ritaglia e incolla (per cercare di ingannare google).
Io mi occupo di e-commerce e posso dire che un problema è dato dai budget a disposizione che con la crisi sono stati barbaramente tagliati pero' come si puo' reagire? Noi per esempio abbiamo rinunciato a filmati "di qualitá" e siamo passati a filmati amatoriali presi con la telecamerina... Pero' non rinunciamo a fare i filmati.

Invito tutti a fare qualcosa, anche una piccola cosa.

Grazie!

www.adieta.it

AnnaBruno
Ciao Marcello, condivido in toto quello che scrivi. Speriamo che Google Panda non generi falsi positivi ovvero colpisca siti di qualità. Come ben sai, Google spesso fa danni quando lancia un algoritmo. Per il resto che dirti? Viva il contenuto, di qualità! Anna Bruno, FullPress Agency

morocarlo91
speriamo che Google faccia entrare in funzione l'algoritmo panda anche in Italia, così i sitarelli con pochi contenuti, tanta pubblicità e qualità sotto zero spariranno dalle ricerche. Putroppo però ce ne sono anche di siti importanti che hanno successo con cose frivole, mentre siti migliori sia per contenuto che per qualità non riescono ad emergere

AranBanjo
Mah, che la ricerca Google vada male o che non porti ad argomenti utili o recenti non è vero a mio avviso. Un motore di ricerca devi indirizzarlo. E' chiaro che se introduci "css" in Google le prime voci che troverai saranno la definizione ( di Wikipedia generalmente) e ben poco altro. Ma se tu hai l'accortezza di utilizzare Google con diverse parole chiave questo non accade assolutamente. Per esempio se introducessi: "css wordpress ubuntu 10.10", certamente ti troveresti di fronte a pagine molto più aggiornate rispetto ad un inserimento generico della parla "wordpress" e che fanno riferimento a quel determinato sistema operativo. Il resto del discorso l'ho ascoltato ma non ho alcuna competenza in merito, non sono un blogger.....anche se presto probabilmente lo diventerò. Vedremo come analizzerò la situazione quando avrò modo e ragione per farlo.

MarioAlacarte
Molto realistico, e sincero, complimenti!
Qualcuno che lavora e in modo trasversale sul fronte : Ict giornalismo c'è!
Da tre anni al festival del giornalismo di Perugia è stato sviluppato da Vittorio Pasteris un forum on e off line parallelo e interno al festival che si chiama Journalism Labin cui si discute proprio di informazione e ict.

Un gruppo di giornalisti digitali si è riunito e aggregato, on e off line e opera in toscana da alcuni mesi e si chiama Di.gi.ti.

Lsdi, è un sito/blog di giornalismo d'inchiesta che dal 2004 cerca di fornire dati "scientifici" sull'evoluzione delle problematiche che riguardano le moderne tecnologie e il mondo dell'informazione.

L'idea comune in queste tre diverse esperienze è quella di mischiarsi, contaminarsi, condividere: esperienze, conoscieze, o semplicemente informazioni. E nello stesso tempo utilizzare, o almeno provare a farlo, gli enti e gli strumenti preposti alla gestione di queste problematiche.
Mi riferisco all'Ordine e al Sindacato dei giornalisti, ma anche alle varie commissioni o autority o non meglio precisate ma ugualmente esistenti entità professional/burocratico/amministrativo/istituzionali
Per provare a fare sistema usando strumenti democratici senza prevaricare alcuno ma anzi allargando il più possibile la base operativa e moltiplicando di fatto le occasioni di incontro e, perchè no? Lavoro!

Marco Renzi

raybidhq
sono perfettamente d'accordo con te, ho notato il paradosso gia da qualche tempo. Mi è venuto in mente che questo effetto che tu sottolinei (con forte senso etico ed in contrapposizione con la mentalità indotta di massa) sia lo specchio della nostra cultura italiana fatta di furberie, arraffamenti, accaparramento di privilegi, soluzioni tampone e "vota per il mafioso di turno che se ruba per lui ruberà anche per noi".
Amplificata certo dalla politica "stupidocratica" degli ultimi anni in cui chi viene premiato e chi le domande NON le fa, chi non crea "imbarazzo" nel proprio superiore segnalando un problema in un sistema qualunque, che, a quanto pare, il lavoro di progettazione non era riuscito a prevedere.
Per cui, credo che qui si parli piu della nostra cultura che di un ambito tecnico specifico. Con buone ricerche riesci a raggiungere interlocutori (come te) dotati di quel senso critico sufficiente a poterli definire tali, é vero che costoro sono sommersi da una marea di siti fake, inutili, fantasma, speculatori o truffaldini, ma quant è vero che se scendi per strada, chi ti offre un ragionamento, chi prende contatto con te, chi ti vuole coinvolgere in qualcosa, al 90% delle volte vuole venderti un cellulare e non chiedersi del suo futuro o del perchè l'umanita nonostante il suo livello tecnico, non riesce ad abbandonare certe paure (ormai del tutto inutili) figlie del retaggio storico e biologico.
Comunque animo, il "cuore" di internet non è fatta di certo da i numeri della economy ne da cose molto relativizzabili, ma da i contenuti, in tutte le loro forme, che grazie alle mie (nostre, o loro) capacità di discernimento dovrò pazientemente selezionare, fermandomi qui da te e chiudendo l'ennesima trasposizione della notizia ansa.
Suggerisco un catalizzatore come per esempio youtube per i video, un luogo virtuale i cui creatori di contenuti accettino (e rispettino) determinati standard che il lettore attento è in grado di riconoscere, cosicche si possa escludere il solito "tototruffa" e premiare chi il cervello lo fa funzionare, perchè, in termini economici, è questa la mia "domanda".
Scusate mi sono dilungato :)



mauriziomerli
io penso che tutto ciò sia semplicemente il risultato di inefficienze di un paese (governato male) che non capisce e valorizza internet, ma anzi, per volere di alcuni burocrati l'intenzione sarebbe addirittura quella di imbavagliare l'informazione e filtrare i contenuti della rete!

alberto
Ho letto e ascoltato tante cose in questo articolo, ma soprattutto nel videocommento (da ascoltare senza farsi spaventare dalla sua lunghezza) ... tanta sostanza e tante (amare) verità.

Abusi, sfruttamenti, veri e propri reati: in quello che racconti c'è tutto questo e molto di più, ma intravedo un comune denominatore, ovvero lo squilibrio.

Se si può vendere pubblicità su di un sito che fa autorefresh ( ! ) un tanto al chilo, senza che chi compra si indigni o denunci una truffa, è perchè chi compra "non sa il reale valore" di quello che sta comprando: squilibrio.

Se il posizionamento di un sito dipende da fattori diversi rispetto alla sua effettiva qualità e dal suo effettivo valore per chi lo visiterà, questo dipende da uno "squilibrio" dell'algoritmo di ricerca. (E infatti Google ci sta provando a ri-equilibrarlo).

Se posso promuovere il mio prodotto con qualcosa di diverso dalla pubblicità, facendolo entrare in maniera surrettizia nelle teste delle persone, senza che nessuno mi dica nulla, siamo di fronte ad un altro squilibrio (queste situazioni sono talmente nuove che la macchina della giustizia non sa ancora inquadrarle e reagire correttamente ... intanto, il danno - o guadagno per qualcuno - è fatto).

Stiamo parlando di cambiamenti che tirano giù governi e dittature: senza arrivare a questi estremi, vogliamo che non nascano conflitti in questi "spostamenti di potere"?

Non è uno squilibrio che i finanziamenti all'editoria finiscano a testate da un seguito sempre più basso, quando realtà online di spicco - che contribuiscono a una crescita della cultura e del pluralismo - non prendano un becco di un quattrino? O a tutti o a nessuno, ma con regole certe (e se deve essere, non certo in base agli autorefresh, per favore).

Tu dici "in Italia", ma secondo me il problema è comune a tutti quei Paesi dove questo "cambiamento" non è ancora "ben digerito", dove non è ancora entrato "sotto la pelle" della maggioranza delle persone.

Con il tempo, dai, anche da noi, si ritroverà (un po' di) equilibrio. I motori di ricerca saranno in grado di "dare risposte di maggiore qualità" (guarda e.g. il progetto Watson di IBM), chi compra pubblicità online (si spera) saprà farlo meglio, chi vende rispetterà di più dei consumatori sempre più consapevoli e capaci di "informarsi" sempre più facilmente; la macchina della giustizia si metterà (un poco) più al passo (gli strumenti li ha, sono le persone che vanno formate), e così via.

Tutto questo, in un contesto dove, ahi noi, ce n'è di meno per tutti (questa crisi è solo un "inizio", per chi vive nei Paesi c.d. Occidentali, ho il timore che presto ne vedremo di peggio) e dove tutti dovremo fare più fatica e chi non la vorrà fare cercherà di fare ancora di più il furbo. Dopo questa chiusa alla "Mala tempora currunt", spero di averti fatto un commento di "qualità", utile per alimentare una più che importante discussione, che si spera "coinvolga" anche qualcuno dei "chiamati in causa" ... no, eh? :)


snakedto
Sono pienamente d'accordo con i tuoi commenti sulla situazione di internet.
Il problema potrebbe essere risolto dagli algoritmi di Google, tuttavia algoritmi in grado di valutare la qualità di un articolo mi sa che li devono ancora inventare...

Di soluzioni ne vedo poche, spero di sbagliarmi.

Intanto voi state facendo un ottimo lavoro permettendo agli utenti di riflettere anche su questo tipo di tematiche.

Grazie
Continuate così!

heroartstudio
Che dire...?!! Un vero schifo... E vedrete come Facebook, se non fermato prima sull'utilizzo fatto quì in Italia, azzererà tutto il nostro web!! :-(

dottorsport
Riflessioni certamente condivisibili. Internet per quel che riguarda i contenuti fa schifo, come spesso si sente dire che fa schifo la televisione italiana. Ma in questi casi, il prodotto è anche il risultato delle necessità e delle caratteristiche di chi ne fruisce. Nel caso di Google c'è sicuramente una complicità tra i meccanismi adottati in Italia (parlo di quelli, perchè quelli conosco) e i fruitori stessi.

Esistono metodi per segnalare irregolarità e violazioni, per dare suggerimenti. Quanti utenti ne approfittano? E quanti di questi vengono poi ascoltati? Il forum di assistenza per editori Google News è pieno di segnalazioni di irregolarità nella titolazione, nella ripetitività di contenuti e quant'altro, ma la gran parte di essi restano inascoltati. I sistemi di ranking per le news, ad esempio, sono per lo più sconosciuti. E così ci sono siti inseriti in una presunta fascia di serie A che possono riproporre contenuti identici a quelli di altri ottenendo ugualmente un ottimo poszionamento.

D'altra parte internet è una torta grossa e appetitosa della quale ognuno prova a mangiarne un pezzettino. E così come avviene spesso in Italia si fa presto, fatta la legge a trovare l'inganno. Con la conseguenza che le furberie per salire nei posizionamenti vanno quasi sempre a scapito dei contenuti.

Alla base c'è sempre lo stesso problema: il tentativo di guadagnare il più possibile prima possibile, senza investire troppo. Google in questo senso è complice perchè l'algoritmo di posizionamento è tutt'altro che perfetto e non premia sempre la qualità. E siccome quantità nel lavoro raramente fa rima con qualità, il risultato è questo.

MariannaQuatraro
Internet poco volarizzato nel nostro Paese altro non è ke specchio di una superficialità ormai diffusa che si nota anche in questo. Puntare su altro piuttosto ke sulla qualità della notizia che si scrive è la strada più semplice per raggiungere un guadagno, di qualsiasi natura esso sia. E come si sa ormai....la strada più semplice è sempre quella preferita. L'importante è capire ciò ke non va e cercare ke ki di competenza se ne renda conto e cambi le cose.

appleforever
ciao,

forse hai trattato un pò troppi argomenti, ma come farti a dare torto? Dici cosa esatte, esattissime...certo i soldi scarseggiano ma parliamo chiaramente, facciamo degli esmepi:
- dada un pochino dei soldi guadagnati ( meritatamente ) non può darli alle guide di superva ( tanto per fare un esempio )
- cercare un argomento su google italiano spesso si trovano siti di 2-3 righe che riomandono ad altri siti e quello che è peggio sono inseriti anche su google news
- i comparatori di prezzi non possono impegnarsi a fare vari confronti, invece di metetre lì i prodotti e cercare i guadagnare un tot. a click o a lead?
- e i banner che escono 2 volte uguali sulla stessa pagina e che nessuno controlla?
- e siti che fanno traffico che sembrano importanti e d iqualità e invece si viene a scoprire che hanno sottodimini che aprlano di giohi in flash o giochi in generale e che quindi aattiranno migliaia di persone con quegli argomenti, ma si fanno pagare la pubblicità per qualità

CHI E' IL GIORNALISTA, LA TESTATA IMPORTANTE che riprende questo articolo e dice , sì lo linko e ci faccio un commento anche negativo perchè comunque analizza il web da una persona che lavora 10 anni e passa su internet e su un sito apprezzato.

Se era una analisi che artriva dagli stati uniti, tutti l'avrebbero presa per oro colato....qui invece si ha paura di citare alri siti ( che si sa che sono importanti basta vedere ALEXA come traffico ) perchè possono fare concorrenza e il caporedattore non accetta o ancor peggio c'è una rivalità, un non ti linko perchè mi sei antipatico.

PUNTO-INFORMATICO.IT ha fatto un sistema di ebook da scaricare fantastico e nessuno ne ha parlato, solo wmp.....e si potrebbero moltiplicare i casi.....

--------------------------> IO SFIDO APERTAMENTE qualcuno dei concorrenti di Webmasterpoint ( che sono 3-4 in italia ) o qualhe giornale online quotidiano importante di prendere spunto e portare avanti questo ragionamento.

Sono sicuro che NESSUNO lo farà.

E allora io per quel poco che posso twitto e scrivo e do il mio mi piace su facebook

ciao



RobertoDellabiancia
Ciao Marcello,
sagace e pungente come sempre, ci vuole qualcuno che fuori dal coro abbia il coraggio di denunciare le tante cose che non vanno bene.
Webmasterpoint è sempre in prima linea in questa basilare attività , continua cosi, le persone che ti seguono e che si interessano a questi argomenti sono più di quelle che crediamo.

Roby

CristinaPedrollo
Coraggioso Marcello ! Come sempre del resto!
A mio avviso il problema deriva dalla grande superficialità che ha l'Italia su tutti i fronti. So che è un parere che può sembrare generalizzante, ma è la realtà. Ci si confronta tutti i giorni con gente a tutti i livelli e in tutti i campi che mancano di professionalità, l'importante è come succede in questo paese è esserci, apparire, ma non importa come e perchè.
Pensiamo anche alle nuove generazioni.......motore di cosa? dell'effimero? I giovani intendo gli adolescenti che dovrebbero essere il nostro futuro sono disastrosi e mimano i vecchi in tutto, ma con mancanza totale di cultura e contenuti.
Nel mio lavoro quotidiano di insegnamento le gente mi chiede di insegnargli cosa...... cosa? Fb, twitter, le chat, come caricare le foto delle vacanze! Nessun approfondimento e quando cerco di approfondire la cosa non interessa, ma sono poi tutti pronti a dire che su Internet le informazioni sono carenti!
Internet in Italia rispecchia molto bene la nostra situazione, se poi ci mettiamo dentro anche le dinamiche politiche il quadro è completo.

Grazie Marcello!


zioriccardo
Grande Marcello e grande Webmasterpoint....come al solito avete il coraggio di dire quelli che in pochi dicono e che nessuno scrive su grandi siti....
Anche questi pezzi sono assai interessanti ( tutti con fonte citata ! ) che avete scritto epr denucniare le situazioni che vanno proprio male nella rete italiana negli ultimi tempi.

- http://www.webmasterpoint.org/news/scrivere-sul-web-i-nuovi-schiavi-italiani-blogger-e-non_p39457.html
- http://www.webmasterpoint.org/news/legge-p2p-e-contro-streaming-in-silenzio-va-avanti-solo-una-protesta_p38691.html

P.s è ora di comprasi una videocamera professionale!!!!!!!! Ti facciamo una colletta? ( scherzo ovviamente sulla colletta, ma è proprio giunta l'ora ) e compratevi anche un pannello o fattelo dietro digitalmente....ragazzi su youtube ho visto che andate proprio bene ed è ora di fare il salto!:))))))))))))))))))))))))))))))

dechigno
Ciao Marcello,

ho letto il tuo articolo e ascoltato il video... sono fondamentalmente d'accordo con te. Anche se la situazione internet e qualità dei contenuti non è solamente una problematica Italiana (basti pensare alle content farm indiane e/o cinesi).

Ad ogni modo, la situazione ITALIA è paradossale, infatti siamo i numeri 1 nelle comunicazioni, ma essendo tutto politicizzato, il progresso è fermato dall'ignoranza (nel senso di chi ignora) di chi preferisce il profitto personale rispetto alla crescita del proprio paese, che deve per forza crescere dal basso.

C'è vero progresso quando le tecnologie (vantaggi) sono per tutti, questo è quello che diceva Henry Ford, e sai cosa ti dico? Aveva ragione!

Invece in Italia, cosa si pensa a fare quando c'è una voce fuori dal coro? La si CENSURA, si ho detto questa parola che piace tanto ai nostri poteri forti: "quel sito parla di gioco d'azzardo, se è più posizionato di me, lo BANNO perchè non hai le autorizzazioni AAMS...", "quell'articolo su quel blog mi è scomodo perchè lo sta leggendo un po' troppa gente... allora se il blogger non è un giornalista accreditato, mica potrà dire quel che vuole... lo obbligo a registrarsi all'albo così gli tappo la bocca!"...

Questi purtroppo sono i ragionamenti che fa la nostra classe dirigente e per di più stimolano l'AUTO-CENSURA da parte degli adetti ai lavori.. che per paura di "pestare qualche piede" non parlano di questo ma solo di quest'altro perchè è un argomento sicuro...

Bhe, io credo che ogniuno di noi possa esprimere la sua opinione e che questa non vada mai combattuta ma coltivata, sviluppata e condivisa... ma queste parole sono incompresibili per un PAESE DI VECCHI che pensa solo a sistemare i propri famigliari per proseguire la STIRPE di ELETTI...

Occorre fare "Ctrl-Alt Canc", resettare tutto e partire da zero.. :-)

Un abbraccio,
Michele De Capitani

marcellotansini
grazie michele detto da un esperto seo come te e di cose della rete non può che farmi piacere e poi parte i queste riflrssioni sono venuti fuori anche dopo la chat in skype fatta con te l'ultima volta dove si parlava proprio dei poisizionamenti su google, aggiornamenti, freschezza e qualità dei contenuti...e non solo!

Grazie del tuo intevento