Primo approccio al codice

Ambiente di sviluppo

Per scrivere un programma Java, abbiamo bisogno, in primoluogo, di un programma che ci permetta di scrivere del testo,ovvero di un Text Editor (come ad esempio il Note Pad diWindows, l’Edit del Dos, o il Vi di Unix). Abbiamogià accennato al fatto che Java è un linguaggioche si può considerare sia compilato che interpretato.Abbiamo quindi bisogno di un compilatore e di una JavaVirtual Machine capace di interpretare il byte code generatodalla compilazione del codice Java. In questo corsoutilizzeremo il famoso Java Development Kit, scaricabilegratuitamente dal sito www.java.sun.com con le relative notedi installazione e documentazione, che ci offre sia uncompilatore, che un ambiente interpretato per permetterci dilavorare in modo completo. Infatti il J.D.K. implementa unasuite di applicazioni, come un compilatore, una J.V.M., unformattatore di documentazione, una J.V.M. per interpretareapplet e così via. Si possono scaricare diverseversioni di questo software. Nel periodo in cui èstato scritto questo manuale (gennaio 2001), la versionepiù recente è la 1.3, ma, per questo corso,potremmo usare anche una versione qualsiasi dalla 1.2 inpoi.

Esistono anche ambienti di sviluppo visuali che integranoText Editor, compilatore, ed interprete come JBuilder dellaBorland, Visual Cafè della Symantec, Visual Age forJava della IBM o Forte for Java della stessa Sun. Ognuno diquesti strumenti favorisce di sicuro una velocità disviluppo maggiore, ma per quanto riguarda il periodo diapprendimento del linguaggio, è preferibile di certoscrivere tutto il codice senza aiuti da parte di questistrumenti, per non correre il rischio di non raggiungere unaconoscenza "seria" di Java. C’ècapitato spesso di conoscere persone che programmavano conquesti strumenti da anni, senza avere chiari concetti di basecome la gestione dei reference. Quindi, abituiamoci da subitoad avere a che fare con più finestre apertecontemporaneamente. Infatti, dopo aver installatocorrettamente il J.D.K. e settato opportunamente le eventualivariabili di ambiente (consultare la note di installazione),scriveremo il nostro codice sorgente su di un Text Editor, ilNote Pad (blocco note) di Windows va benissimo. Salveremo ilnostro file con suffisso ".java" (attenzione: seutilizziamo il Note Pad dobbiamo salvare il nostro filechiamandolo nomeFile.java ed includendo il nome travirgolette in questa maniera "nomeFile.java"). Unavolta ottenuto il nostro file Java dobbiamo aprire una Promptdi Dos. A questo punto dobbiamo spostarci nella cartella incui è stato salvato il nostro file sorgente ecompilarlo tramite il comando "javacnomeFile.java". Se la compilazione ha esito positivoverrà creato un file chiamato"nomeFile.class". In questo file, come abbiamogià detto, ci sarà la traduzione in byte codedel file sorgente. A questo punto potrò mandare inesecuzione il programma invocando l’interpretazionedella Java Virtual Machine tramite il comando "javanomeFile".

 

Primo approccio al codice

Diamo subito uno sguardo alla classica applicazione"Hello World". In questo modo inizieremo afamiliarizzare con la sintassi e con qualche concettofondamentale come quello di classe e di metodo. Vedremo anchecome compilare e come mandare in esecuzione il nostro miniprogramma che stamperà a video il famigerato messaggio"Hello World!".

Ecco il listato:

1  class HelloWorld2 {3     public static void main(String args[])4     {5   System.out.println("Hello World!");6     }7 }

N.B. I numeri non fanno parte dell’applicazione maci saranno utili per la sua analisi.