Iniziare a programmare con lo smartphone: è davvero possibile?
La società digitale che oramai permea la nostra quotidianità presenta tantissime opzioni, anche per chi desidera iniziare a programmare con lo smartphone.
La società digitale che oramai permea la nostra quotidianità presenta tantissime opzioni, anche per chi desidera iniziare a programmare con lo smartphone. Il tutto con la premessa che, per via delle ovvie limitazioni, si tratta semplicemente di un primo approccio alla programmazione, ma comunque utile per fare un po' di pratica. Molti developer alle prime armi possono trarre grandi vantaggi da questa soluzione, soprattutto perché possono rompere il ghiaccio con la programmazione anche fuori casa e in mobilità. Senza poi considerare il fatto che gli smartphone moderni sono diventati veri e propri computer palmari.
App e linguaggi di programmazione
Programmare con lo smartphone, oggi, è un'attività semplificata dalla disponibilità di tantissime app specifiche. Esistono infatti numerosi applicativi ad hoc, che presentano degli ambienti di sviluppo integrati (noti anche come IDE), e che supportano i principali linguaggi di programmazione. Si parla ad esempio dell'HTML e di JavaScript, insieme a Python, ovviamente. Queste applicazioni forniscono un ambiente simile a quello che si potrebbe trovare su un computer desktop, con strumenti come gli editor di testo, il debugger e alle volte anche i sistemi di controllo della versione.
Per quanto concerne la scelta dello smartphone, quasi tutti i modelli permettono di programmare in mobilità. Di contro, conviene sempre cercare una soluzione che offra un buon rapporto tra qualità e prezzo. Sul web non mancano le opportunità, dato che molti siti mettono in vetrina le offerte più vantaggiose per smartphone, proponendo una lista di opzioni con le principali specifiche tecniche e il prezzo.
Le app di programmazione per smartphone, come nel caso di Programming Hero, sono progettate tenendo conto delle dimensioni ridotte dello schermo e dell'interfaccia touch. In altre parole, vengono disegnate per facilitare la scrittura di codice su uno schermo più piccolo e senza una tastiera fisica. Fra le opzioni in assoluto più gettonate troviamo Mimo, Encode, SoloLearn, Enki, Grasshopper, Tynker e Codemurai.
Imparare a programmare con lo smartphone
Le lezioni e i corsi online di programmazione rappresentano un must per chi decide di accelerare la propria curva di apprendimento, ma è importante che siano dedicati proprio allo smartphone. Volendo è possibile procedere con il fai da te, senza acquistare corsi, ma logicamente si dovrà dedicare un tempo maggiore a questa attività.
Ci sono anche delle limitazioni, com'è ovvio che sia, legate soprattutto alle dimensioni dello schermo e alla potenza di elaborazione. La visibilità delle sezioni di codice non sarà mai paragonabile a quella sul monitor, mentre la RAM inferiore di uno smartphone potrebbe complicare l'esecuzione delle app più complesse. Inoltre, l'utente ha meno controllo sul sistema operativo, e questo è un altro limite con il quale bisognerà fare i conti.
Conclusioni
Nonostante tali limitazioni, lo smartphone può essere un ottimo punto di partenza per coloro che intendono iniziare a programmare. Per massimizzare l'efficacia dell'apprendimento, conviene comunque partire con le idee chiare, e scegliere un linguaggio di programmazione utile per fare pratica senza incontrare eccessive difficoltà. Ad esempio, la creazione di applicazioni web front-end o di script semplici in Python potrebbe essere più gestibile rispetto allo sviluppo di software di sistema, o al rendering grafico.