Google Chrome blocca i cookies di terze parti: cosa cambia per gli utenti e per gli annunci pubblicitari

Google ha recentemente annunciato una mossa epocale nel mondo del marketing online: il blocco dei cookies di terze parti su Google Chrome.

Google Chrome blocca i cookies di terze
Marcello Tansini 

Google ha recentemente annunciato una mossa epocale nel mondo del marketing online: il blocco dei cookies di terze parti su Google Chrome.

Cosa sono i cookies di terze parti?

I cookies di terze parti sono piccoli file di dati utilizzati da siti web diversi da quello che stai visitando in quel momento. Sono ampiamente utilizzati nel mondo della pubblicità online per tracciare l'attività degli utenti e offrire annunci mirati.

Cosa cambierà per gli utenti?

Per gli utenti, questa decisione comporterà una maggiore privacy online. Non saranno più tracciati da terze parti attraverso i cookies, il che significa meno annunci pubblicitari mirati basati sul loro comportamento di navigazione.

Già nel 2019 era nata l'iniziativa Privacy Sandbox , con l'obiettivo di migliorare la privacy sul web e su Android, prevedendo una cooperazione sinergica con publisher, sviluppatori, fornitori di tecnologia pubblicitaria e consumatori, per fermare l'utilizzo dei cookie nella navigazione, per migliorare la privacy sul web.

I nuovi test inizieranno a fine anno e nel primo trimestre del 2024, verranno disattivati i cookie di terze parti per l'1% di tutti gli utenti di Chrome, per creare ambienti test adatti per verificare l'efficacia delle Api di Privacy Sandbox. 

Cosa cambierà per gli annunci pubblicitari?

Per gli inserzionisti e i marketer, questo cambiamento rappresenta una sfida significativa. Dovranno trovare nuovi modi per raggiungere il loro pubblico target. Ciò potrebbe spingere verso un maggiore utilizzo di dati di prima parte e strategie pubblicitarie basate sulla contextuality.

Questa mossa di Google segue le tendenze globali verso una maggiore attenzione alla privacy e alla sicurezza dei dati. Mentre gli utenti apprezzano maggiormente la loro privacy online, gli inserzionisti dovranno adattarsi a questo cambiamento e sviluppare nuove strategie di marketing.