Tablet e cellulari vietati agli under 11. La proposta di San Marino

L'uso indiscriminato di dispositivi mobili tra i più giovani è un tema che desta sempre più preoccupazione a livello globale.

Tablet e cellulari vietati agli under 11
Lorenzo Pascucci 

L'uso indiscriminato di dispositivi mobili tra i più giovani è un tema che desta sempre più preoccupazione a livello globale. Sul fronte delle soluzioni, San Marino si appresta a diventare un esempio con un provvedimento che potrebbe fare scuola: il divieto di uso di tablet e cellulari per i bambini al di sotto degli 11 anni nelle scuole e, forse, anche in luoghi pubblici.

L'iniziativa legislativa: il punto di vista dei docenti

Secondo i media locali, il Consiglio grande e generale, il parlamento di San Marino, ha accolto un'istanza darengo, ovvero un suggerimento di legge avanzato dai cittadini. Proposta a seguito di un'iniziativa di un gruppo di docenti delle scuole medie, la misura descrive lo scenario attuale come un'emergenza educativa e sociale ormai non più tollerabile.

Dettagli della proposta e implicazioni future

Nonostante la presa di posizione netta del parlamento, al momento restano da definire i dettagli della normativa, tra cui i luoghi specifici di applicazione del divieto e l'entità delle sanzioni. Il disegno di legge sarà lo strumento attraverso cui si delineeranno questi aspetti.

Niente cellulari, siamo bambini sammarinesi: questo potrebbe essere lo slogan di una campagna atta a sensibilizzare sulla questione. Il testo dell'istanza darengo evidenzia la serietà con cui viene percepito il problema: l'uso superficiale degli strumenti tecnologici risulta essere allarmante, tanto da essere considerato una forma di dipendenza paragonabile a quella da sostanze stupefacenti.

Riflessioni finali e prospettive

Il modello di San Marino potrebbe presto essere oggetto di considerazione anche in altre nazioni, che già si stanno muovendo verso regolamentazioni analoghe.

La discussione sanmarinese apre una finestra sul ruolo della tecnologia nelle dinamiche educative e sociali, invitando a una riflessione sul futuro che stiamo costruendo per le nuove generazioni. La presa di coscienza invocata dal gruppo di sostegno all'istanza darengo è un appello che travalica i confini nazionali e sollecita un dibattito a più ampio respiro sulle politiche di tutela dei minori nell'era digitale.