In arrivo in Italia il Supercomputer nazionale. A cosa serve e quando sarą attivo
L'intelligenza artificiale sta acquisendo sempre pił importanza nel panorama tecnologico contemporaneo, e l'Italia non intende restare a guardare.

L'intelligenza artificiale sta acquisendo sempre più importanza nel panorama tecnologico contemporaneo, e l'Italia non intende restare a guardare. Il governo italiano ha delineato i primi passi verso la creazione di una rete nazionale di supercomputer, una mossa che segue l'impulso dato da altri paesi europei e non solo, come il recente esempio del Regno Unito e il modello svizzero.
Il progetto e le ambizioni del governo
Il progetto, le cui fondamenta sono state poste a Comolake durante gli Stati Generali del digitale, è oggi in una fase operativa in cui il sottosegretario per l'Innovazione, Alessio Butti, ha avviato contatti con le Regioni e con aziende interessate.
L'idea è quella di sfruttare l'intelligenza artificiale a favore delle imprese italiane che, pur essendo desiderose di implementare questa tecnologia, non hanno le risorse sufficienti per procedere autonomamente. A questo proposito, si ipotizza una formula simile a quella del cloud nazionale per la distribuzione e l'accesso alle risorse computazionali.
Una fondazione pubblica per il supercomputing
Il percorso delineato punta alla realizzazione di una fondazione pubblica, con la partecipazione di diversi attori istituzionali e il coinvolgimento di partner privati. La conduzione del progetto dovrebbe essere affidata ad Agid, l'Agenzia per l'Italia Digitale, garantendo una regia pubblica in linea con le direttive europee. Tutto ciò si inserisce in un quadro più ampio, che prevede l'attivazione di un fondo per le startup innovative e il supporto della Cdp per il venture capital, oltre a un impegno rinnovato nell'ambito della cyber security.
Leonardo e la futura rete di supercomputer
Una pietra angolare di questa rete è rappresentata da Leonardo, il supercomputer con base a Bologna e gestito da Cineca, attualmente al quarto posto nella classifica mondiale per potenza di calcolo. La visione è quella di collegare Leonardo ad altre macchine superpotenti da costruire in collaborazione con le regioni e partner industriali. La Lombardia, in particolare, è sollecitata a entrare in gioco per sviluppare sinergie strategiche. Il governo mostra un forte supporto e determinazione in questa iniziativa.
L'esempio del Regno Unito con Isambard-AI, il supercomputer frutto di un investimento di 225 milioni di sterline per la ricerca in AI, ispira l'Italia, che punta a consolidare la propria posizione nel campo della ricerca scientifica e dell'intelligenza artificiale.
Si preannuncia un futuro imminente in cui l'Italia avrà il suo supercomputer nazionale. Servirà non solo al perfezionamento dell'intelligenza artificiale a scopi industriali e di ricerca ma sarà anche uno strumento cruciale per garantire alla nazione un ruolo da protagonista nella rivoluzione digitale in corso.