Comunità energetiche: cosa sono e quanto si risparmia

In un mondo dove la sostenibilità e il risparmio energetico diventano sempre più prioritari, le comunità energetiche rappresentano una frontiera innovativa e conveniente.

Comunità energetiche: cosa sono e quanto
Lorenzo Pascucci 

In un mondo dove la sostenibilità e il risparmio energetico diventano sempre più prioritari, le comunità energetiche rappresentano una frontiera innovativa e conveniente. Ma cosa sono esattamente e quanto si può effettivamente risparmiare?

Che cosa sono le comunità energetiche?

Le comunità energetiche sono associazioni di persone che decidono di unirsi per produrre, gestire e condividere energia, solitamente attraverso fonti rinnovabili. Queste comunità puntano sull'autoconsumo collettivo: l'energia prodotta da impianti fotovoltaici o altre fonti viene condivisa tra i membri della comunità, ottimizzando i consumi e riducendo la dipendenza dalle fonti energetiche tradizionali.

Una comunità energetica può essere costituita da privati cittadini, da un piccolo condominio, oppure da gruppi di aziende, di negozi e di enti pubblici locali. In Italia sono presenti 150 Comunità Energetiche Rinnovabili, tra queste 35 già operative, 48 in progetto e 67 in fase di costituzione.

Il funzionamento di una comunità energetica

Una comunità energetica si basa sull'idea di condivisione e efficienza. I membri installano impianti di produzione energetica, come pannelli solari, e si organizzano per ottimizzare il consumo dell'energia prodotta. Un elemento chiave è il GSE (Gestore dei Servizi Energetici), che eroga incentivi per l'energia autoconsumata dalla comunità. Questi incentivi vengono poi equamente distribuiti tra i membri.

Tuttavia, gestire una comunità energetica non è semplice: richiede competenze specifiche, soprattutto per quanto riguarda la contabilizzazione e la distribuzione degli incentivi. Inoltre, la capacità produttiva degli impianti deve essere adeguata ai bisogni dei membri, evitando disparità che potrebbero portare a conflitti interni.

Quali benefici e risparmi sono previsti?

Partecipare a una comunità energetica può portare notevoli benefici economici, soprattutto se la gestione è ben equilibrata. I membri possono ricevere incentivi economici per l'energia che producono e consumano all'interno della comunità. L'ammontare del risparmio varia in base a diversi fattori, tra cui la capacità produttiva dell'impianto e i termini dell'accordo di comunità.

Il risparmio non è solo individuale ma anche collettivo. Accordarsi per la produzione e il consumo di energia riduce la necessità di attingere alla rete, contribuendo a un abbassamento generale dei costi energetici e incentivando la sostenibilità ambientale.

Rischi 

Nonostante i chiari vantaggi, le comunità energetiche presentano anche delle sfide. Equilibrio e stabilità sono essenziali per il successo: squilibri nella produzione o consumi eccessivi rispetto alla capacità dell'impianto possono portare a un ridotto vantaggio economico o addirittura a costi aggiuntivi per i membri.

La scelta di una comunità energetica deve avvenire con attenzione, valutando accuratamente la serietà e l'affidabilità degli organizzatori e la bilanciatura tra i membri. Conforme alla legge, l'adesione a una comunità è libera e senza vincoli di permanenza, garantendo così la massima flessibilità agli utenti.

Le comunità energetiche sono una soluzione allettante in un'ottica di future strategie energetiche e possono rappresentare un valido percorso per un futuro sostenibile e una significativa riduzione dei costi energetici.