Tares: errori e problemi bollettini F24 tassa rifiuti. Come verificare e controllare problemi. Calcolo da soli
Per la maggiorazione standard della TARES, il versamento deve essere effettuato entro il 24 gennaio 2014, a meno che lo stesso non sia stato eseguito entro il 2013.

L’Aquila. Potenza. Catanzaro. Napoli. Bologna. Trieste. Roma. Genova. Milano. Ancona. Campobasso. Torino. Bari. Cagliari. Palermo. Firenze. Trento. Perugia. Aosta. Venezia. In tutta Italia, i contribuenti sono chiamati a versare la maggiorazione standard della TARES (Tariffa Rifiuti e Servizi). Per il calcolo, è sufficiente applicare un coefficiente di 30 centesimi di euro al metro quadrato, prendendo a riferimento la superficie denunciata agli sportelli comunali.
La maggiorazione standard della TARES costituisce di fatto la terza rata della TARES, imposta che, si ricorda, è stata introdotta dal Governo Monti con il Decreto Legge n. 201 del 2011. La TARES è dovuta dai proprietari o dagli occupanti di beni immobili che per destinazione e uso possono generare rifiuti. Sono escluse dalla tassazione le aree scoperte con carattere pertinenziale o accessorie alle abitazioni private e le aree condominiali non detenute od occupate in via esclusiva.
Con la cosiddetta Legge di Stabilità per l’anno 2014, il Governo Letta ha ridisegnato la fiscalità municipale, introducendo la IUC (Imposta Unica Comunale). Il nuovo tributo ingloba la IMU (Imposta Municipale Propria), la TARI (Tariffa sui Rifiuti) e la TASI (Tariffa sui Servizi Indivisibili). La TARI è andata a sostituire proprio la TARES.
Sempre con la Legge di Stabilità per l’anno 2014, il Governo Letta ha definito le scadenze per il pagamento della IUC, della Mini IMU e della maggiorazione standard della TARES. L’appuntamento più vicino è fissato al 24 gennaio prossimo, termine ultimo entro cui versare sia la Mini IMU che la maggiorazione standard della TARES.
Se calcolare la maggiorazione standard della TARES è operazione piuttosto semplice, problemi potrebbero generarsi in fase di pagamento del tributo. Perché, sebbene la risoluzione 10/Df del 2 dicembre 2013 abbia previsto che i Comuni siano tenuti a inviare ai contribuenti il modello precompilato per effettuare il versamento, le cronache riferiscono che non tutte le Amministrazioni Comunali interessate hanno provveduto in tal senso.
Ed ecco anche perché le associazioni dei consumatori sono già sul piede di guerra. «Qualora i cittadini non ricevessero i bollettini per il pagamento della TARES in tempo utile e i Comuni non li esentassero dal versamento di more o penali, siamo pronti ad avviare i ricorsi contro l’applicazione di qualsivoglia maggiorazione, richiedendone il rimborso», si legge in una nota stampa di Federconsumatori e Adusbef.