Startup italiane, metà siti web non vanno e dati deludenti. Una bolla?

Le startup innovative non sono ancora digitali. O almeno non lo sono del tutto ovvero al livello che ci si attenderebbe da una realtà di questo livello.

Metà siti web delle startup italiane non vanno
 

Com'è possibile che metà delle startup italiane non dispone di un sito web o non è funzionante? Non solo, ma anche chi ce l'ha, anche se responsive e dunque correttamente visualizzabile da dispositivi mobile, non ha contenuti elaborati in ottica Seo e di fatto risulta invisibile e introvabile sul web. Il quadro dipinto dalla società Instilla con la collaborazione di Nuvolab, SpazioDati, Semrush ed Emil Abirascid, non è affatto dei più incoraggianti e per molti versi è sorprendente. Troppi dati lasciano perplessi: su 7.568 imprese regolarmente iscritte al registro di Stato solo 3.760 hanno un sito funzionante. E poi, i siti con una sufficiente velocità di caricamento pagine da dispositivi mobile siano poco più del 30%. E nell'analisi rientrano anche le startup supportate da facilitatori ovvero investitori, incubatori, acceleratori.

Dal punto di vista statistico, la maggioranza delle startup che analizzeremo si trova nel Nord Italia (circa il 62%). Segue il Sud con circa il 22% ed infine il Centro con il restante 16,5%. Dal punto di vista del settore di appartenenza, il 77% delle startup opera nell'ambito dei servizi. Queste hanno un indice di digitalizzazione, inteso come percentuale di startup che superano il livello base del sito, superiore alla media nazionale del 12,4%.

Metà siti web delle startup italiane non vanno

Come fa notare la società che ha condotto l'analisi, le startup innovative non sono ancora digitali. O almeno non lo sono del tutto ovvero al livello che ci si attenderebbe da una realtà di questo livello. Il dato più evidente riguarda il livello base del sito: meno della metà delle startup iscritte al Registro possiede un sito funzionante, nonostante questa sia una condizione necessaria in nell'attuale epoca digitale. L'attenzione a un mondo più connesso è sottolineata dall'alta percentuale di siti mobile responsive, anche se poi nella maggioranza dei casi la velocità di caricamento risulta insufficiente a garantire una buona esperienza all'utente. Di positivo c'è appunto che quasi il 90% dei siti web funzionanti è ottimizzato per la visualizzazione sul piccolo display dello smartphone.

E c'è anche il problema degli obblighi di trasparenza

Dal confronto con i dati dello scorso anno, Instilla fa emergere un trend positivo in ciascuna metrica che compone l'indice del livello base del sito. La scomposizione per area geografica mostra come le startup del Nord Italia superino la media della Penisola mentre quella per settori mette in mostra come le startup che operano nell'agricoltura e nella pesca, insieme a quelle che operano nei servizi, abbiano un indice di digitalizzazione più alto rispetto agli altri settori. Infine il fatto che tante startup iscritte al Registro non dichiarino il proprio sito web e che molti dei siti dichiarati non siano funzionanti solleva anche tematiche di rispetto della normativa, in quanto le startup iscritte al Registro sono tenute ad adempiere a una serie di obblighi di trasparenza attraverso la homepage del proprio sito Internet.