Plastica che si scioglie in acqua biodegradibile: invenzione italiana. Si inizierà con le bottiglie

Una ricerca italiana porta alla creazione di plastica completamente biodegradabile in acqua.

La copertina di Wired dedicata alla nuova plastica biodegradabile
 

Alla base di tutto c'è un polimero, anzi, un biopolimero, ricavato dalla barbabietola da zucchero e che permette di creare plastica capace di biodegradarsi completamente in acqua a temperatura ambiente. Questo risultato viene da una ricerca tutta italiana, avviata nel 2007, condotta da Bio on e da Co.pro.bi, Cooperativa produttori bieticoli.

È la prima volta che la molecola al centro della ricerca, il Polyhydroxyalkanoato o Pha, viene ricavata da barbabietole e derivati e non da oli o amido di cereali. Il risultato ottenuto da Bio on, guidata da Marco Astorri e Guy Cicognani, è decisamente significativo, tanto da guadagnarsi anche la copertina dell'ultimo numero di Wired.

I due hanno realizzato uno stabilimento a Minerbio, vicino a Bologna, che entro il 2012 dovrebbe essere in grado di produrre circa 10.000 tonnellate di questa plastica completamente biodegradabile, il cui brevetto ha il nome di Minerv.

Il successo per questa nuova plastica potrebbe davvero essere alle porte, anche perché potrebbe essere utilizzata per la realizzazione di tutti quegli oggetti in plastica che ora sono un problema sia nella produzione (ci sono derivati del petrolio come PET, PP, PVC) sia nello smaltimento, perché troppa è ancora la plastica che finisce nella raccolta indifferenziata e non viene avviata al recupero. Bottiglie, packaging, componentistica per vari settori: l'impiego della nuova bioplastica potrebbe essere assolutamente rivoluzionario.

Autore: Roberto Laghi