Orologio forni e frigoriferi in ritardo? La causa viene dall'est Europa

A causa delle frequenti dispute territoriali, la Serbia non ha garantito la giusta fornitura elettrica ai vicini di casa per controbilanciare il maggiore consumo.

La rete elettrica europea ha perso circa 113 GWh
Marcello Tansini 

Da gennaio indietro di 6 minuti i timer di tutta Europa collegati alla rete internazionale per una carenza di generazione di energia a Pristina che Belgrado non ha compensato. Un alibi inatteso per i ritardatari cronici: le radiosveglie di tutta Europa e, in generale, gli orologi e i timer collegati alla rete elettrica, accusano un ritardo di 6 minuti. Colpa, spiega l'Entsoe - l'organismo che raccoglie 43 operatori delle reti di trasmissione - delle deviazioni di frequenza elettrica riscontrate nell'area di Serbia e Kosovo. Dal problema nato nella regione ripercussioni sui 25 Paesi connessi. Secondo il network degli operatori serve anche un intervento politico.

La rete elettrica europea ha perso circa 113 GWh

Il network europeo dei gestori di sistemi di trasmissione di energia elettrica (European Network of Transmission System Operators for Electricity, l'Entsoe appunto) ha ribadito anche che l'operatore di trasmissione d'energia serbo, secondo le regole che tutti gli operatori europei devono rispettare, ha il compito di garantire la stabilità nell'area della Serbia, Kosovo incluso, Montenegro e Macedonia. E per questo sarebbe dovuta intervenire con misure per risolvere lo sbilanciamento. Succede allora che la rete elettrica europea ha perso circa 113 GWh (gigawattora) da metà gennaio perché il Kosovo ha consumato più energia del dovuto.

A causa delle frequenti dispute territoriali, la Serbia non ha garantito la giusta fornitura elettrica ai vicini di casa per controbilanciare il maggiore consumo, causando così uno sbilanciamento nella rete europea. Il ritardo è stato riscontrato dalla metà di gennaio e ha colpito la cosiddetta area sincronizzata, vale a dire la vasta zona d'Europa dove la frequenza è sincronizzata sui 50 Hz ed è interconnessa. A risentirne sono proprio gli orologi elettrici che, spiega l'Entsoe, in molti casi funzionano proprio in base alla frequenza. È necessario, dunque, che il Kosovo restituisca i 113 GWh sottratti e un impegno in questo senso sarebbe in corso di definizione.

Ma è evidentemente un problema politico e non di immediata soluzione definitiva proprio per via dei protagonisti coinvolti in questa vicenda, da anni e anni in rapporti di non totale fiducia. I vari gestori nazionali avrebbero trovato una modalità tecnica per accelerare lievemente il sistema e far tornare gli orologi puntuali automaticamente. Ma non prima di un ventina di giorni. Arrivati a questo punto l'attenzione sarà massima proprio per via del maggior numero di occhi adesso puntati.