Assumere informatici anche i migliori e poi non saperli gestirli, motivarli e tenerli aggiornati. Succede in tante, troppe aziende (Parte I)
Sindrome di Dilbert, cos'è? E' la sindrome cheaffligge i programmatori la cui azienda non ha tra le propriepriorità l'innovazione. Questo porta ad un sensodi stanchezza e di noia che uccide il lavoratore.
Naturalmente l'impresa per cui stiamo lavorando devepotersi permettere d'escludere l'innovazione tra lesue priorità, quindi in genere ci troveremo a lavorareo in una grossa Corporation, come Dilbert, probabilmente inun regime di monopolio, oppure in una piccola realtàcui mancano i fondi anche per piccoli investimenti.
Dilbert è un innovatore, un Bravo Informatico , unrisolutore. È decisamente convinto che eseguire il suolavoro alla perfezione, portando dei vantaggi economici estrategici all'impresa, lo porterà lontano. Inrealtà ogni suo sforzo e sacrificio per avanzare nellascala gerarchica è vano, anzi, lo ricaccia semprepiù indietro e lo pone in cattiva luce agli occhi ditutti. Questo accade perché in una ditta in cui mancala percezione del ROI, l'unico valore riconosciutoè la fedeltà al proprio superiore, intesa siacome esplicito appoggio incondizionato a qualsiasi suaazione, sia come complicità in qualsiasi azione il suocapo intraprende nei riguardi dell'Alta Direzione.
Un esempio è dato dalla vignetta in cui il capo vuoleche Dilbert dichiari che il loro prodotto, notoriamentecancerogeno, sia un prodotto innovativo che cambieràla vita alle persone. Dilbert si rifiuta di dire una cosasimile reputandola una bugia, mentre il capo gli fa notare(con stizza) che si tratta solo di Marketing.
Una persona come Dilbert, che rimarca o dimostri come leidee del capo siano quantomeno d'inverosimile attuazione,è bollato per sempre come un pericolosoinnovatore.
È interessantissimo notare come ogni sforzo diDilbert per superare il muro di gomma del suo capo siainutile. Né le lusinghe, né le minacce,né il miglior lavoro del mondo riesce a smuovere ilcapo la cui sola funzione aziendale sembra essere quella difare da isolante all'Alta direzione di qualsiasi tipo dilamentela arrivi dal basso. Sembra che il suo compito sia didire sempre: va tutto bene, succeda quel che succeda.
Di fronte ad un tale muro di gomma o ci si arrende o sidiventa gomma a sua volta.
Devo dire che però il capo di Dilbert è anchemolto sincero. Una sincerità che si esprimedall'SMS che invia a Dilbert per comunicargli la suavalutazione annuale, con la sola parola, "ok"; acome risponde alla domanda di una sua collaboratrice:"Ma tu potresti parlare bene di me per farmi avere unaumento?" "E perché dovrei?". Asottolineare come in una grande Corporation sia utile solol'opinione di chi si trovi sopra di me, e mai quella dichi ti è inferiore gerarchicamente.
Ovviamente anche il capo deve però mostrarsi inqualche modo innovativo e questo si vede con gli innumerevoliesperti che ogni tanto capitano presso la scrivania diDilbert, il cui solo scopo è quello di "farvedere" che l'azienda è al passo con i tempi.Passano, infatti, presso Dilbert gli esperti della sicurezza,d'organizzazione aziendale, di motivazione personale, dibudget, di PMI, perfino esperti nel riciclo ecologico. Ogniesperto porta poi la sua "geniale" idea di come lecose devono funzionare in una ditta moderna, per poi esseresempre sbugiardato dalla praticità ed efficienza delbravo informatico Dilbert che dimostra l'irrealtàdelle affermazioni dell'esperto o che la stessa cosa lasi ottiene con 1% di spesa o che addirittura sia inutile senon dannosa. Ovviamente questo lo rende ancora piùodioso agli occhi di tutti perché lo bollairrimediabilmente come un nemico del progresso!
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