Lavoratori It, informatici e sindacati in Italia: perchè non si crea un sindacato? Una organizzazione di categoria? Pensate ad uno sciopero dell'ICT...

Il tempo passa e gli informatici ancora non fanno parte diuna propria categoria, proprio come accadeva un anno fa.

Ma continuare a parlarne, come detto giustamente da qualcuno,non è sufficiente, lamentarsi serve ancora meno; allafine è duro ammetterlo, ma il loro messaggio, anche seespresso brutalmente è corretto: si è perquello che si sa farsi valere.

Ed in questo possiamo dire che altre categorie hanno bencompreso questo concetto: tassisti, controllori di volo,autisti del trasporto pubblico, autotrasportatori sonocategorie forti. Nessun governo (italiano) sano di mente sisogna neanche lontanamente di mettersi di traverso alle lororichieste, in una parola essi hanno in mano il paese.

La loro forza è l'unione; agiscono come se fosserouno e quando si mobilitano per far sentire la loro forzaprovocano un disagio diffuso nella popolazione edun'immediata assenza di servizi base per l'interopaese; sono i "Borg" della nazione, ogni resistenzaè inutile! In effetti quanto tempo puòresistere un paese dove l'80% del trasporto è suruote: tempo 2/3 giorni e le riserve alimentari e di benzinasi esauriscono costringendo i vari ministri ad implorare ilritorno dei rappresentanti al tavolo delle trattative.

Da una parte non si può che constatare che siamo unpaese davvero poco preparato verso questi avvenimenti checiclicamente accadono e che ormai fatalmente accettiamo,dall'altra parte però guardiamo ammirati questecategorie che riescono ad ottenere la riqualificazione delloro lavoro rispetto al costo della vita.

Perché noi no?

Eppure anche l'IT governa servizi essenziali per ilpaese, senza l'IT non si potrebbe vivere nel nostro mondotecnologico dove tutto cambia cosi velocemente.

Potete immaginare anche un solo giorno senza transazionibancarie, senza assistenza tecnica, senza network, senzafonia? Solo immaginare questo basterebbe per convincerequalsiasi controparte a "contrattare" miglioricondizioni.

Eppure questo sappiamo che non accade e difficilmenteaccadrà mai.
La ragione è nella premessa iniziale: mentre le altrecategorie sono unite, condividono gli stessi obiettivi,l'IT è diviso.

A mio avviso esistono almeno due "IT".

Un IT che tutto sommato sta bene. Ha abbastanzaanzianità da godere dei privilegi di un contratto atempo indeterminato ed è al servizio di grandeaziende, ed un IT "povero" fatta da una pletora diconsulenti a progetto, a tempo determinato, o al minimosindacale, che lavora spesso per aziende medio piccole con unsolo uomo alla guida.

Anche sul piano dei liberi professionisti è la stessacosa. Vi sono professionisti che riescono ad avere dei lavoriinteressanti e moltissimi altri che risultano professionistial fisco, pur avendo un unico cliente. È il famosofenomeno del popolo delle partite IVA, venutosi a creare peraggirare la legge sull'obbligo d'impiego a tempoindeterminato.

È chiaro che qui si tratta d'interessicontrapposti.

I primi non hanno di che protestare (troppo), i secondi nonsi possono permettere di protestare. Per i primi un sindacatoè inutile, per i secondi il sindacato èsconosciuto, correggo, sono loro che sono sconosciuti alsindacato, ammesso che davvero serva un sindacato.

Ammesso anche che poi i secondi avanzassero pretese, in modounito, organizzato e compatto, occorrerebbe la forzaeconomica per potere sostenere i loro diritti in tutte lesedi.
Una forza economica che un' immaginaria"Rappresentanza IT" potrebbe ricavare realizzandoun solo prodotto (o servizio) di discreto successo.

Come in tutti i progetti che si rispettino, occorrerebbeavere un'idea chiara sugli obiettivi a breve ed a lungotermine, uno storyboard sulle azioni più efficaci darealizzare, lo skill ed in fine il budget per realizzarle.

Non c'è che dire, è proprio un obiettivoambizioso, arduo almeno quanto l'impresa dei mille, e checome tale costa fatica e sangue ed è quindi normaleche ci si limiti a parlarne, però è innegabileche sarebbe entusiasmante riuscire a cambiare un po' lecose.

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